Dalla casa al museo, dal museo alla casa. Convegno internazionale
“Villa Borghese”
La Galleria Borghese si configura sin dalle sue origini e nelle intenzioni consapevoli del suo fondatore, il Cardinale Scipione Borghese, nipote di Papa Paolo V, come un luogo per racchiudere e produrre opere d’arte. Scipione, infatti, concepì sin dall’origine la straordinaria villa come una sorta di museo ante litteram: questo è provato dal fatto che la Villa Pinciana (come si chiamava all’epoca) non fu mai realmente abitata. Non ci sono luoghi configurati come appartamenti, la planimetria è identica sui due piani e prevede una serie di saloni (10 al piano terra e 10 al piano superiore), senza ambienti dedicati alla vita quotidiana. Soltanto i piani alti, quelle che oggi potremmo definire soffitte, erano destinati ai guardiani e alla servitù. Perfino la scala, una stretta scala a
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chiocciola che oggi rappresenta per noi un problema per l’accesso e la sicurezza e ci costringe ad avere un numero chiuso non ha le dimensioni che una villa di tali dimensioni presupporrebbe. Scipione Borghese fu interessato a collocare nella villa soprattutto le collezioni d’arte che andava costituendo: non fu una collezione ereditata, la costruì lui stesso e in parallelo concepì la villa per ospitarla. Il primo nucleo era costituito dalla collezione archeologica, piena di sommi capolavori, tanto è vero che quando Napoleone decise di celebrarsi fondando le Musée Napoleon (oggi il Louvre), la volle comprare da Camillo Borghese, diventato suo cognato grazie al matrimonio con Paolina. E ora
quei capolavori costituiscono il nucleo della collezione archeologica del Louvre. Oltre a ciò, Scipione acquisì i grandi maestri del Rinascimento, indispensabili in una collezione principesca, come Raffello, Tiziano, e tutti i sommi protagonisti di quell’epoca, riuscendo ad ottenere i massimi capolavori, espressione di questi artisti. Non fu mai un’acquisizione passiva di una collezione eredita da collocare, ma divenne determinante per Scipione aprirla agli artisti contemporanei, che mise “in gara”: come fu per Bernini, con i grandi capolavori dell’antichità. La figura di Scipione Borghese come committente d’arte contemporanea è quella che l’istituzione cerca costantemente di sottolineare, per valorizzare la collezione stessa.
Негізгі бет (1) Anna Coliva, Direttore / Director, Villa Borghese, Roma
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