• (1) TRUE RMS vero valo...
• (2) TRUE RMS vero valo...
• (3) TRUE RMS vero valo...
• (4) TRUE RMS vero valo...
Prima di passare alle misure è necessario fissare alcuni punti fondamentali e definire esattamente che cosa si intende per tensione efficace. Un segnale si dice periodico quando ad intervalli di tempo eguali riprende a variare con le stesse modalità. Un segnale periodico si dice alternato se è vera l’equazione A1 = A2. Il valore efficace di una tensione che varia nel tempo con modalità periodica è quella tensione che produce su di una resistenza R lo stesso effetto Joule. Per fare un esempio partico, immaginiamo di avere una tensione con andamento sinousidale, frequenza di 1 KHz ed una tensione di picco di 2 volt. Supponiamo pure che il carico R sia di 0,5 Ohm. la potenza istantanea p(t) ( la traccia rossa) sarà data da v(t) al quadrato fratto R. Notiamo che l’andamento della funzione potenza è sempre positivo e che il periodo è esattamente metà del periodo della tensione v(t). Cioè p(t) è due volte più veloce di v(t). Nel nostro esempio il valore di picco della potenza, facendo i semplici calcoli suggeriti nella slide precedente, sarà di 8 watt. Notiamo anche che la funzione potenza in questo caso è periodica, ma non alternata. Esaminando con metodo grafico la curva della potenza possiamo ipotizzare che spostando le due sotto aree A1 ed A2 verso il basso e lateralmente, come rappresentato nella slide, si ottiene un’area A che è esattamente un rettangolo di lati T e Pmax mezzi. Tale area, così ricomposta sembra essere esattamente uguale all’area B. Abbiamo così trasformato l’area B, di cui non ci è immediato calcolare il valore, nell’area A che semplifica molto i nostri calcoli. Un’importante osservazione: le aree A o B sono date da una potenza per un tempo. Rappresentano perciò l’energia E che stiamo trasferendo sul carico R e che questo manifesterà come calore. L’effetto Joule, appunto. Cerchiamo di trovare un metodo più rigoroso per calcolare l’area A. Supponiamo di dividere quest’area in n porzioni, come nella slide. In questo esempio n = 25. L’area A sarà data dalla somma delle singole aree da A1 a a25. E’ chiaro che con un numero finito di elementi si introduce un errore nella ricomposizione dell’area. Questo errore, si intuisce, diventa sempre più piccolo tanto quanto n diventa sempre più grande. In matematica si fa tendere n ad infinito riducendo l’errore a 0 Con questo approccio l’area si risolve con l’integrale che vediamo, il quale porta all’importante risultato che l’area A è uguale al valore di picco della tensione al quadrato fratto 2 volte R , il tutto per il periodo T. Essendo A un’area che rappresenta un’energia ed essendo T il tempo durante il quale viene applicata la potenza P, dividendo tale area, l’energia, per il tempo T otteniamo un particolare valore della potenza che se applicato esattamente per il tempo T darà luogo ad un rettangolo che ha area equivalente ad A. Tale valore di potenza sarà la tensione di picco al quadrato fratto 2 per R e possiamo indicarla con Pmax / 2. Cioè, quello che avevamo supposto con il metodo grafico era effettivamente corretto e viene confermato dal rigoroso calcolo matematico. Riassumendo, e chiamando Pmax/2 come P segnato definiamo la tensione efficace come la radice quadrata della potenza P segnato per la resistenza R Sappiamo inoltre che Pmax è uguale alla tensione di picco al quadrato fratto R
Mettendo insieme tutte queste informazioni otteniamo che il valore della tensione efficace è uguale al valore della tensione di picco / radice di 2....
Негізгі бет (1) TRUE RMS vero valore efficace. Verifichiamo la correttezza delle misure
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