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La vittoria tebana di Mantinea (362) rappresenta l'ultimo, effimero, tentativo, da parte di una polis, di affermare la propria egemonia sulla Grecia. La morte di Pelopida e, soprattutto, di Epaminonda, segnerà però la fine della politica di potenza tebana, aprendo un periodo di estrema conflittualità fra le poleis, che terminerà solamente con l'avvento di Filippo II di Macedonia. Il sovrano macedone, forte di uno Stato regionale che poteva offrire notevoli risorse economiche, demografiche e, di conseguenza, militari, inizia una spregiudicata politica di potenza per affermarsi come nuovo egemone delle Grecia. Politica e guerra si salderanno all'interno della vasta strategia di Filippo che, tardivamente e inutilmente ostacolato dall'Atene di Demostene, giungerà, con la battaglia di Cheronea (338) e la fondazione della Lega di Corinto, a pacificare la Grecia sotto la propria egemonia. Solamente l'assassinio ad opera di Pausania, nel 336, spezzerà il grande piano, poi ereditato dal figlio Alessandro, di invadere e sottomettere l'impero persiano alla potenza macedone
Негізгі бет 17 - FILIPPO II E L'ASCESA DELLA MACEDONIA - VOLUME I - STORIA GRECA
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