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Probabilmente in epoca preromana, a causa della sua natura isolata che lo rendeva visibile e riconoscibile da lontano, fu luogo di culto per i gruppi locali, corrispondenti a Etruschi, Falisci, Capenati e ai Sabini.
Tale vocazione si tramandò nel tempo prima ai Romani, con il culto di Soranus Apollo e poi agli inizi del Cristianesimo, quando molti eremiti vi si rifugiarono in cerca di silenzio e meditazione.
A testimonianza di ciò si trovano sul Soratte i resti di sei insediamenti a carattere religioso, alcuni dei quali tuttora utilizzati durante le feste religiose di Santa Lucia, di Santa Romana e della Madonna di maggio, in occasione della quale si svolge la tradizionale fiaccolata sul monte.
Sulla cima del Soratte si trova l'eremo di San Silvestro, costruito nel VI secolo sui resti di un tempio di Apollo. Secondo una leggenda la chiesa era stata invece fondata tre secoli prima da papa Silvestro I che si era rifugiato sul Soratte per sfuggire alla persecuzione di Diocleziano (da qui egli avrebbe avuto la nota visione del drago, ricollegabile al culto dell'arcangelo Michele del prospiciente Monte Tancia). Vi sono conservati affreschi trecenteschi e quattrocenteschi che sono stati oggetto di studi e di interventi conservativi.
La chiesa di Santa Maria delle Grazie e l'annesso monastero, furono costruiti nel 1835 su una precedente costruzione del 500. I locali sono ampiamente restaurati e offrono la possibilità di avere vitto e alloggio. La chiesa ospita un affresco della Beata Vergine oggetto di grande venerazione nel XVI secolo.
Sono presenti altri quattro eremi: Sant'Antonio, Santa Lucia, San Sebastiano e Santa Romana, che pur versando in condizioni di abbandono, presentano notevoli caratteri tipici dell'architettura eremitica rupestre.
Nel versante sud nel 1937, sotto la Direzione del Genio Militare di Roma, venne avviata la costruzione di un complesso di gallerie che, secondo il progetto iniziale, dovevano servire come rifugio del comando supremo dell'esercito in caso di guerra, data la vicinanza del Soratte con la capitale.
Il monte Soratte è presente anche nell'opera più importante del sommo poeta Dante Alighieri, la divina commedia : Inferno, canto ventisettesimo:
Ma come Costantin chiese Silvestro
d’entro Siratti a guerir de la lebbre;
così mi chiese questi per maestro.
Durante la seconda guerra mondiale, in particolare nel settembre del 1943, il comando supremo delle forze di occupazione tedesche si stabilì sul Soratte. Nel mese di giugno del 1944, dopo un terribile bombardamento effettuato il 12 maggio da 236 B-17 del 5th US Air Force, il feldmaresciallo Albert Kesselring insieme alle truppe di occupazione abbandonò l'area dopo aver minato parte delle gallerie. Sembra che prima di abbandonare l'area il feldmaresciallo abbia dato l'ordine di interrare nelle gallerie 68 casse contenenti oro e beni saccheggiati alla Banca d'Italia e alla comunità ebraica di Roma, che di fatto non è stato mai trovato.
È doveroso ricordare, nel quadro della lotta di resistenza che la scia di sangue causata dai grandi rastrellamenti nazifascisti tra l'inverno del 1943 e la primavera del 1944, che costarono la vita a centinaia di civili e combattenti partigiani, è stata ordinata dal feldmaresciallo Albert Kesselring comando supremo del sud al Bunker Soratte per protrarsi lungo lo spostamento del fronte verso il nord Italia durante la ritirata della Wehrmacht.
Durante gli anni della Guerra Fredda parte delle stesse gallerie sono state riconvertite per ospitare il bunker anti-atomico del Governo Italiano; i lavori solo parzialmente terminati risalgono al quinquennio 1967-1972.
Il sistema ipogeo consta di 4 km di gallerie, oggi parzialmente visitabili grazie all'operato di una associazione di volontari.
L'area da alcuni anni è stata riacquisita dal Comune di Sant'Oreste ed è oggetto di lavori di recupero delle ex caserme e di allestimento di un museo storico diffuso denominato "Percorso della memoria".
Негізгі бет Ойын-сауық 22/10/2023 Eremi, Bunker, Meri, Grotte del Monte Soratte. Tra storia e misteri a 2 passi da Roma.
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