La città di Treviso, oltre che un nuovo sindaco, ha un nuovo maestro di storia: Mario Conte. Per il primo cittadino - se non è chiaro contro chi abbiano combattuto perdendo la vita il 25 aprile 1945 i cinque giovani commemorati al cippo delle Maleviste di San Vitale Canizzano (la parola fascismo mai è stata citata nel suo discorso) - è invece chiaro contro cosa bisogna combattere oggi: gli «ideali distorti che troppe volte vengono affiancati a questa iniziativa».
A titolo di promemoria ricordiamo al sindaco della città medaglia d’oro della Resistenza che i cinque delle Maleviste sono stati uccisi dai militi fascisti della XX Brigata Nera “Amerino Cavallin”, durante la loro ultima azione prima della disordinata fuga dalla città nel giorno del patrono di Treviso San Liberale (27 aprile). La XX Brigata Nera aveva sede e camere di prigionia e tortura nel collegio vescovile Pio X (Pio Decimo) di Treviso, città che Conte ha l’onore di amministrare. Gli ricordiamo anche che dei cinque caduti alle Maleviste due erano partigiani - vade retro - comunisti provenienti da Marcon [Ettore e Adolfo Ortolan - zio e nipote], uno era un sottufficiale dell’aeronautica [Carmine Gargiulo] che dopo l’8 Settembre si era rifiutato di combattere con la Repubblica Sociale Italiana al fianco dei nazisti che occupavano l'Italia, trovando ospitalità fra i contadini di Canizzano; degli altri due, uno [Marco Galiazzo] era il figlio dei proprietari della casa che aveva ospitato i partigiani, casa che fu poi data alle fiamme dagli squadristi e l'altro era un ventunenne di Sambughè [Antonio Bragato] sorpreso a vangare l’orto e portato a morire poco distante, lungo un filare di gelsi, colpevole come Galiazzo di non essersi arruolato con le formazioni fasciste, come imponevano i bandi del regime.
Riportiamo ora, a futura memoria, le parole pronunciate a San Vitale di Canizzano, in via Maleviste, davanti al cippo partigiano, dal sindaco di Treviso Mario Conte il 25 aprile 2019:
«Buon giorno a tutti. Grazie per aver partecipato a questa celebrazione che ritengo essere importante. Si festeggia il giorno della Liberazione. Liberazione uguale libertà; libertà uguale responsabilità. Responsabilità di vivere in un mondo che ti obbliga, che vuole che nessuno vada a calpestare i diritti altrui. Credo che tutte quelle persone che hanno combattuto, che hanno dato la loro vita lo hanno fatto per darci un mondo libero e svincolato da ogni condizionamento. E credo che questo sia anche l’animo, lo spirito che anima tutte le associazioni combattentistiche.
00:41 Io credo che questa festa debba tornare a essere libera anche da strumentalizzazioni politiche, così come lo sono i brani che la rappresentano, cosi come lo sono i testi. [Prima dell’intervento del sindaco di Treviso due ragazzini di Marcon avevano suonato al violino Bella Ciao • Maleviste 25 aprile. L... , canzone poi intonata da un gruppo di cittadini del paese dei partigiani Ortolan, con l’ex sindaco Andrea Follini e il rappresentante dell’Anpi. Ndr.]
Qui non credo debba esserci politica, qui debba esserci soltanto un grande contenitore di valori, quel valore che è la libertà. Queste persone hanno combattuto, hanno dato la vita appunto con questo spirito, senza pensare che oggi noi avremmo potuto cominciare della battaglie politiche legate alle loro battaglie, quelle reali, che li hanno portati purtroppo a perdere la vita.
01:14 Quindi credo che dobbiamo tutti quanti focalizzarci sui valori che sono stati trasmessi, E NON TANTO SU QUEGLI IDEALI DISTORTI CHE TROPPE VOLTE VENGONO INVECE AFFIANCATI A QUESTA INIZIATIVA.
Io vi ringrazio davvero tanto. […] Oggi tra l’altro avremo anche nel nostro territorio il presidente Mattarella che voglio anche ringraziare. Ma io ho scelto di ricordare i caduti della nostra comunità. È stata una scelta consapevole che non vuole di sicuro mancare di rispetto al presidente della Repubblica, ma vuole essere un segnale accanto alla nostra comunità. Questo ci tengo a sottolinearlo e ringrazio tutti voi per la vostra presenza».
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Presenti alla celebrazione del 25 aprile 2019 alle Maleviste anche Giancarlo Da Tos (consigliere comunale di Treviso eletto con la lista “Lega” e consigliere provinciale) nonché i consiglieri comunali di Treviso Davide Acampora (Forza Italia) e Nicola Torresan (Lega). Tutti con la fascia istituzionale.
Alla fine della commemorazione, l’ex presidente della Pro Loco di San’Angelo Dino Daniotti, che per tanti anni ha coordinato la partecipazione delle Associazioni combattentistiche, ha presentato il suo successore Giancarlo Artuso.
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Il 25 aprile 2019 a Treviso
Негізгі бет 25 aprile 2019 Sindaco Conte e la liberazione dagli ideali distorti affiancati a questa iniziativa
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