Lacan sottolinea che la psicoanalisi introduce una nozione funzionale dell’oggetto di tipo ben diverso da quella di puro e semplice corrispettivo del soggetto. Nel rapporto con l’oggetto non si tratta di trovare il corrispettivo a una certa domanda del soggetto. L’oggetto di cui si occupa l’esperienza psicoanalitica svolge tutt’altro ruolo ed è collocato su uno sfondo di angoscia. Per Lacan l’oggetto è uno strumento per mascherare, per parare lo sfondo fondamentale di angoscia che permea le varie tappe dello sviluppo del soggetto e che caratterizza il suo rapporto con il mondo.
In questo passaggio Lacan riprende la concezione classica freudiana della fobia mostrando come non ci sia alcun rapporto diretto tra l’oggetto e la paura. La funzione dell’oggetto non deriva dalle caratteristiche della paura. La paura in alcuni casi può anche essere una paura primitiva mentre in altri può non esserlo. Ad ogni modo l’oggetto è costituito essenzialmente per tenere a distanza questa paura. L’oggetto mette il soggetto al riparo dalle proprie paure. L’oggetto è essenzialmente legato all’esito di un segnale di allarme. L’oggetto è prima di tutto una postazione avanzata contro una paura già istituita.
Lacan vuole risalire dalla fobia alla nozione di un certo rapporto con l’angoscia e di stabilire la funzione di protezione che l’oggetto della fobia svolge rispetto all'angoscia.
Tra i libri di Nicolò Terminio si rimanda a:
A ciascuno la sua relazione. Psicoanalisi e fenomenologia nella pratica clinica (2019) amzn.to/3nX5snP
Educare alla relazione. Amore, affetti, sessualità (2021)
amzn.to/2RtBtrz
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Негізгі бет Angoscia, fallo e castrazione. Il Seminario IV di Jacques Lacan
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