www.pupia.tv - Bologna - SANITÀ. EMILIA-R. AL TOP PER LA PREVENZIONE, BENE ANCHE TEMPI 118
Bologna, 22 lug. - Tra ciò che funziona spiccano certamente i 15 minuti medi tra la chiamata al 118 e l'arrivo dei soccorsi (la media italiana è di 19 minuti), ma anche la quota del 10% sull'assistenza domiciliare che rappresenta lo standard europeo per il 2026. Una conferma positiva viene poi dagli screening per prevenzione dei tumori, che riducono la mortalità ad esempio per il tumore al seno o quello al colon retto. Ma nella sanità dell'Emilia-Romagna ci sono anche diverse cose da migliorare, come ha certificato la Fondazione Gimbe. Un segno meno compare nello specifico sui tempi di attesa per visite ed esami, una tendenza che riguarda del resto tutta Italia, e i ricoveri in psichiatria. Nell'area ospedaliera, invece, un indicatore critico per l'Emilia-Romagna sono le diagnosi di frattura al femore su pazienti over 65 operati entro 48 ore. Il report 2022 della fondazione Gimbe è basato su 22 diversi indicatori, relativi rispettivamente a prevenzione, assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera. Appena 13 regioni risultano adempienti ai Lea, i livelli essenziali di assistenza, in tutte e tre queste aree. Nella somma delle quali l'Emilia-Romagna (285,2 punti, quattro in più rispetto all'anno precedente, il 2021) risulta prima davanti al Veneto, alla Toscana, alla Lombardia e alla provincia di Trento, eccellendo in particolare sulla prevenzione. Qui l'Emilia-Romagna sfiora in ponteggio pieno di 100, centrandolo in quattro indicatori su sei. Margini di miglioramento rimangono pero' per quanto riguarda gli stili di vita, con una popolazione di circa 700.000 fumatori in regione e un consumo piuttosto diffuso di alcol. Nel complesso comunque il sistema "tiene botta", assicura il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta, presentando il report oggi in Regione accanto all'assessore alla Sanità Raffaele Donini. C'è però il "rischio che in assenza di finanziamenti adeguati possa esserci una diminuzione di qualità dell'assistenza", aggiunge Cartabellotta. "Quanto dureremo?" si chiede allora Donini, che ricorda i "tanti problemi" sul campo. "Essere il primo sistema sanitario nonostante il Covid e migliorando ancora rispetto al passato- dice l'assessore- e' un grande motivo di orgoglio e di responsabilità. Ma vogliamo continuare a migliorare". Donini ricorda poi gli squilibri a livello nazionale (le regioni inadempienti sono al centrosud) che la riforma della autonomia rischia di esacerbare, con un sempre più diffuso 'pendolarismo' sanitario verso le regioni dove la sanità è migliore. (22.07.24)
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