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Borghi Antichi e Strade Panoramiche: La Seconda Tappa del Giro d’Italia in Moto
Cingoli MC, Treia MC e Servigliano FM
di Enzo Costantino
Marche, 23 maggio 2024. La seconda tappa del nostro viaggio inizia con la partenza da Poppi, in provincia di Arezzo. Con un lungo trasferimento di 200 km tra Toscana e Umbria, raggiungiamo il primo borgo della giornata: Cingoli. È una splendida giornata soleggiata, e la strada si rivela magnifica. Lo scenario che mi circonda ripaga ampiamente del lungo viaggio, con attraversamenti suggestivi di Anghiari, Città di Castello e Gubbio, solo per citarne alcuni. L'Umbria merita un tour tutto suo; chissà se sarà possibile per me a settembre.
Arrivo a Cingoli, purtroppo, all’ora di pranzo e trovo quasi tutto chiuso. Riesco comunque a fare un giro nel borgo, sia a piedi che in moto.
Cingoli
Il nome Cingoli deriva dal latino "cingulum", che significa "sporgenza rocciosa" o "ripiano che sporge sul versante di un monte".
• IX sec. a.C.: Il territorio è abitato da popolazioni picene.
• III sec. a.C.: Viene fondata Cingulum nella zona dell’attuale Borgo San Lorenzo.
• 60 a.C.: La città è restaurata e fortificata a proprie spese da Tito Labieno, luogotenente di Cesare in Gallia; in età augustea diventa municipium della tribù Velina, all’interno della Regio V Picenum.
• VI sec. d.C.: Si ha notizia della presenza di una diocesi con a capo il vescovo Esuperanzio, e di devastazioni da parte dei Goti e dei Longobardi.
• XII sec.: Cingoli diventa libero comune; fioriscono attività artigianali, commerciali e artistiche.
• XV sec.: Cingoli risulta stabilmente soggetta allo Stato Pontificio.
• XVI sec.: Sviluppo economico e urbanistico del borgo.
• 1725: Con il ripristino dell’antica cattedra vescovile, Cingoli vede crescere rapidamente le sue fabbriche: sorgono o vengono restaurati chiese e palazzi in stile barocco.
• 1829: Francesco Saverio Castiglioni, di nobile famiglia cingolana, diventa Papa con il nome di Pio VIII.
• 1861: Cingoli entra a far parte del Regno d’Italia.
Lascio Cingoli per la seconda meta della giornata: Treia. Qui ho appuntamento con il sindaco Franco Capponi. La distanza è di solo una ventina di chilometri.
Treia
Il nome della città di Treia trae origine dalla divinità greco-sicula Trea-Jana, Dea della maternità, protettrice delle selve e simbolo della Luna.
• 291 a.C.: Treia è nota come Trea o Trajana quando i Piceni si alleano con i Romani per fronteggiare i Galli (Tito Livio X, 10-11). Sorgeva lungo un diverticolo della via Flaminia.
• 1239: Resiste strenuamente agli Svevi, in particolare alle truppe di re Enzo, figlio di Federico II.
• 1263: Resiste anche alle truppe di Corrado D’Antiochia.
• 1790: Papa Pio VI le restituisce l’antico nome, Treia, e le conferisce il titolo di città.
Rievocazione storica
In occasione della Disfida del Bracciale, si può entrare in una delle storiche taverne e immergersi nel passato grazie alla rievocazione ottocentesca che anima la città. Ho trovato interessante il “gioco del pallone col bracciale”, risalente al Rinascimento e originariamente riservato ai giovani nobili. A Treia, ogni anno, la prima domenica di agosto, i giocatori dei quartieri cittadini imbracciano il classico manicotto di legno, cercando di colpire una pesante e velocissima palla di cuoio. L'intera città ricrea un'atmosfera dell'Ottocento, con sfilate in costume e addobbi per le vie, rievocando l'epoca di Carlo Didimi, campione treiese a cui Leopardi dedicò un'ode.
Servigliano
La terza e ultima meta della giornata è Servigliano. Il tempo sta cambiando e inizia a piovigginare, quindi decido di passare prima in albergo, per poi uscire e visitare il borgo e cenare.
Probabilmente, il nome deriva dai possedimenti di Publio Servilio Rullo, tribuno di Gneo Pompeo il Grande. Si trovano tracce locali con riferimenti alla Gens Servilia romana.
• Anno Mille: Servigliano nasce intorno a questo periodo, fondato dai Radonidi, discendenti del Conte Mainardo.
• Settecento: A causa di dissesti idrogeologici, il vecchio paese, chiamato Castel San Marco, viene abbandonato. Il nuovo borgo viene fondato da Papa Clemente XIV con il nome di Castel Clementino, su progetto di Virginio Bracci, e terminato da Papa Pio VI. Il luogo scelto per l’edificazione è quello prospiciente il convento dei frati minori osservanti, dove si svolgeva la secolare Fiera de lu pià, frequentata anche da mercanti “oltramontani”.
• 1863: Il paese assume il nome attuale di Servigliano.
Così si conclude questa giornata ricca di storia e bellezza. Non vedo l'ora di scoprire le meraviglie che mi riserverà la prossima tappa del mio viaggio.
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