"Abbiamo cominciato fin da piccoli ad aiutare nostro padre nei lavori di campagna, sistemando le marogne una ad una e ricavando così i terrazzamenti su cui coltivare il nostro futuro".
Parlano così Alessandro e Nicola Castellani nel podere Casal Vegri, quello a cui sono più affezionati nella tenuta di Cà La Bionda, creata da Pietro, loro padre Pietro, e ora portata avanti da loro con un taglio moderno, orientato al mercato, ma sempre incentrato sul valore dato ai valori primordiali.
Fra questi c'è sicuramente la terra e per questo hanno intrapreso da anni la strada del biologico, esteso su tutti i 30 ettari di proprietà da cui ricavano le uve per i vini classici della Valpolicella.
E poi c'è il rispetto delle origini vinicole, ovvero la valorizzazione di quel vino valpolicella che l'amarone ha indubbiamente messo in ombra negli ultimi 20 anni, ma che invece per Alessandro rappresenta il vero vino di questa terra.
Ma l'incontro a Cà La Bionda è stato anche l'occasione per riflettere sulla condizione agricola di questa terra, la Valpolicella del vino, sempre meno terra di contadini, secondo Alessandro, quando invece sono proprio loro, con il lavoro e l'attenzione alle esigenze del comprensorio, a garantire la gestione e la cura.
Una riflessione a tutto campo, insomma, che ha toccato tutti gli aspetti della vita del vitivinicoltore secondo Alessandro e la sua famiglia. E, soprattutto, tanti spunti di riflessione su un mondo che guarda al futuro rimanendo profondamente ancorato al territorio, che lui vuole ancora considerare suo.
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Негізгі бет Cà La Bionda, Valpolicella: il Vino nato dalle Mani nella Terra
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