Il calibro .44 Remington Magnum, oggetto di questo Tutorial numero 35, è una delle vittime più classiche della superficialità e dell’ignoranza che serpeggiano tra i cacciatori a palla.
Tra tutti i calibri lenti e pesanti il .44 Remington Magnum, infatti, è quello che più mi ha sorpreso quanto a potere lesivo e potere di arresto: per questo motivo è quello sul quale ho concentrato diversi dei miei test, sul campo via via che i risultati a caccia si facevano sempre più interessanti. Infatti, il capo d’imputazione al calibro e alle munizioni da caccia sul mercato era la poca energia disponibile e la loro scarsa capacità di penetrazione. Si tendeva a liquidare l’intera vicenda con frasi del tipo: “questo calibro va bene per cinghiali sino a 60-70 chili di peso e a distanze non superiori ai 50 metri.” Il che era parzialmente vero, almeno sulla carta, sebbene mi venga da chiedermi come una palla ben piazzata in grado di atterrare un verro di 70 chili non possa sortire lo stesso effetto su uno di 130 chili. In ogni caso, è anche vero che un certo margine d’energia e di penetrazione in più non guasti, soprattutto in relazione ad un altro aspetto correlato, molto importante: l’angolo di tiro. Nella caccia in battuta, infatti, è difficile poter contare su un tiro con animale a fermo in perfetto orizzontale, cioè in condizioni ottimali perché la palla raggiunga in un breve spazio percorso gli organi vitali: piuttosto, la maggior parte dei tiri effettuati in questo tipo di caccia avvengono con animali di punta o di ¾, per cui la palla è costretta a dover trapassare una notevole massa di pelame, cotenne, ossa, fasce muscolari e altro ancora, prima di raggiungere le aree vitali, perlopiù con angoli di impatto piuttosto critici. Ecco perché servono palle piuttosto veloci e dotate di struttura ad espansione controllata quali la Hornady Custom da 200 e 240 grani JHP-XTP, vero caricamento leader. In più va aggiunta un’ulteriore considerazione, altrettanto importante, sulla questione: i munizionamenti più efficaci si testano - e si giudicano - non sugli esemplari più grandi, bensì su quelli più piccoli di quelle specie di selvatici più coriacei e vitali. Infatti, chi va a caccia di cinghiali sa benissimo che gli esemplari più difficili da bloccare sul posto sono quelli dai 15 ai 50 chili di peso, per causa della loro eccezionale vitalità e perché facilmente attraversabili da parte a parte dalla palla, fatto che impedisce una corretta cessione d’energia. In tal senso, questo test ha dato tutti i possibili riscontri in merito, visto che la munizione è stata provata sia su cinghiali di medio-piccole dimensioni che su quelli più grandi, offrendo prestazioni globali che vanno ben oltre le più rosee aspettative. Per darvi un’idea, poi, sul range operativo di questo calibro con la palla giusta (Hornady Custom) al fine di zittire, una volta per tutte, i denigratori di questo calibro e delle armi che lo camerano: ho atterrato, sul posto, un cinghiale maschio adulto di oltre 110 chilogrammi alla distanza di 161 passi. Le due palle JHP-XTP da 240 grani, recuperate dall’Autore, hanno attraversato entrambe le spalle del verro e si sono fermate sulla cotenna opposta al lato del foro d’entrata: una pesa 236.5 grani, l’altra 232.85 grani. L’arma impiegata è stata una Marlin 1894 con canna da 20 pollici con le mire metalliche. Ne riparleremo in una puntata della Rubrica Armeria Magno. Buona Visione!
Негізгі бет Caccia al cinghiale: Il calibro .44 Remington Magnum Lento, pesante, devastante TUT 35
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