"Questo palazzo è maledetto" ripete la nonna di Fortuna Loffredo, il piccolo angelo di Caivano morta in circostanze misteriose cadendo dall'edificio dell'isolato tre nel Parco Verde di Caivano. Lì, proprio dove un anno fa era morto nello stesso modo il piccolo Antonio Giglio. Una torre alta otto piani, che abbiamo esaminato livello per livello: si tratta di una delle tante case popolari costruite nel post-terremoto, dovevano durare qualche anno, sono in piedi da decenni e si stanno sbriciolando. Manca l'illuminazione, le finestre sono tutte sbarrate, cancelli dividono i corridoi ed i ballatoi per evitare che i bambini possano allontanarsi e farsi male. Cancelli che non hanno fermato la piccola Fortuna, le uniche finestre aperte sono quelle dei ballatoi all'ottavo e terzo piano, oppure il terrazzo sul tetto sempre chiuso da un cancello. I pericoli, però, sono tanti: le scale distrutte, le paratie in alluminio sono tanto corrose dalla ruggine che basterebbe una spinta per cadere di sotto dai piani più elevati, finanche alla pulsantiera dell'ascensore mancano i bottoni. "Noi non vogliamo che i nostri figli scendano e giochino qui giù perché è pericoloso" ci dice lo zio di Antonio, lo ribadisce anche la zia di Fortuna: "Io ho messo i cancelli fuori alla porta di casa per evitare che mio figlio vada in giro nel palazzo". Il dolore è tanto, anche la rabbia per una tragedia che potrebbe ripetersi in qualsiasi momento. "In questo palazzo sono morti due bambini -spiega Bruno Mazza, dell'associazione Un'infanzia da vivere Eppure, nessuno è venuto per effettuare la manutenzione dei pericoli di questo palazzo".
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Негізгі бет Caivano Isolato 3, dentro il palazzo maledetto dove sono morti i piccoli Fortuna ed Antonio
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