Regia di Mauro Bolognini (1960)
Sceneggiatura: Pier Paolo Pasolini
Musiche: Piero Piccioni
Tratto dal Romanzo "Il bell’Antonio"
di Vitaliano Brancati (1949)
Interpreti e personaggi:
Marcello Mastroianni: Antonio Magnano
Claudia Cardinale: Barbara Puglisi
Pierre Brasseur: Alfio Magnano
Ugo Torrente: notaio Puglisi, padre di Barbara
Rina Morelli: Rosaria Magnano
Tomas Milian: Edoardo
Dopo il compimento dei suoi studi di legge a Roma, Antonio decide di tornare a casa, nella Catania in cui si fa un gran parlare delle sue supposte qualità di infaticabile amatore. I genitori lo attendono a braccia aperte e lo accolgono sulla stessa terrazza in cui il protagonista, ancora bambino, nelle notti di agosto si addormentava fra le ginocchia della madre. Seppur spinto dalle insistenze dell’intraprendente e greve padre che tenta di convincerlo a sposare la figlia di un famoso notaio di Catania, alla vista di Barbara Puglisi, Antonio ne resta invincibilmente attratto: «un istantaneo vacillamento del passo la staccò dalla madre e la portò vicinissima al giovane che poté sentirne l’odore di velo, di pelle bruscamente riscaldata dal sangue, di forcine di tartaruga e d’indumenti conservati a lungo insieme a vecchi fiori, odore che nessuna donna di Roma aveva mai posseduto e che gli saettò dentro la carne come uno scotimento profondo». Il matrimonio è presto fatto: per due anni i giovani sposi vivono invidiati da chi ne immagina le effusioni e la felicità. Un giorno, tuttavia, quando il fare pettegolo e la cattiveria che non sa trattenersi esplode dalla bocca di una vecchia cugina in visita ai genitori di Antonio, il verme del dubbio s’insinua nelle menti fino a trasformarsi, dopo discussioni confuse e convulse, in lacerante certezza: il matrimonio non è mai stato consumato, l’unione è nulla, Antonio è impotente.
La Sicilia che l'autore mostra è quella che non sembra mai cambiare e che tuttora, nel luogo comune di chi non vi abita e forse non c’è mai stato, ha la forma di una donna vestita interamente di nero e il suono di parole bisbigliate attraverso fessure di una persiana di legno bruciata dal sole; la Sicilia in cui a parlare in dialetto sono solo i contadini o coloro che sbraitano in un momento di rabbia; in cui gli «uomini d’onore» rimangono intoccabili e a coprirsi di ridicolo sono i soliti personaggi ormai tatuati dalle chiacchiere maligne della gente; in cui lo scandalo, qualunque esso sia, fa più rumore di un ordigno esploso in un palazzo di cristallo e in cui la chiesa e i suoi preti assolvono o condannano secondo la convenienza terrena. E poi, la Sicilia e i suoi paesaggi: già vivi di una bellezza radicata, ne Il bell’Antonio splendono ulteriormente grazie alla maestria del suo autore.
Негізгі бет Claudia Cardinale e Rina Morelli - Il Bell'Antonio (Ita -1960)
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