Grazie al ROI possiamo misurare il successo delle nostre azioni di marketing.
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0:00 Di cosa parliamo oggi
0:21 Il ROI in analisi di bilancio
1:05 Il ROI per misurare il successo delle azioni di marketing
2:27 Come si calcola il ROI
3:20 Alcuni esempi
5:02 Conclusioni
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Il ROI è un indice che ci permette di valutare la redditività di un investimento. E’ uno dei parametri che ci dà informazioni sul successo di una scelta economica e ci permette di rispondere alla domanda “Quante volte i ricavi di una attività coprono i suoi costi?”
Davvero troppo spesso accade di vedere organizzazioni che spendono tantissimo per una campagna, magari attraverso uno strumento nuovo, completamente inesplorato, senza tener traccia del ROI, quindi senza poterlo confrontare con le altre attività in essere o peggio ancora senza potere confrontare le differenze di risultato tra un modo e l’altro di porre in essere anche simili azioni di raccolta fondi. Si perdono così informazioni importanti sugli errori da non rifare o, peggio ancora, rischiamo di farci sfuggire possibili nuove buone pratiche di cui neanche ci accorgiamo.
Chi si occupa di raccolta fondi sa che una delle cose più belle del mestiere è sperimentare, ma non esiste sperimentazione senza osservazione dei dati e spirito critico applicato ai risultati che otteniamo. Insomma, senza calcolare e confrontare i risultati, anche le migliori intenzioni di investire per il bene della nostra organizzazioni possono trasformarsi in uno sperpero di risorse preziose.
Il Roi altro non è che il rapporto tra i Ricavi e i Costi o, in alternativa, i ricavi al netto dei costi diviso i costi. Dipende da come preferisci calcolarlo o dal tipo di attività che devi misurare.
Facciamo l’esempio di una campagna di direct mailing che ci costa 3.000 euro e che ci frutta 4.500 euro di donazioni: 4.500/3.000 fa 1,5 150% se volgiamo il risultato in percentuale. Gli introiti coprono così una volta e mezzo i costi che abbiamo sostenuto.
Con la seconda formula che usa al numeratore i ricavi netti, otteniamo 1.500 euro diviso 3.000 euro di costi: il ROI è del 50%
E’ evidente che i parametri per stabilire quale sia un “buon” ROI cambiano a seconda delle attività che si misurano, attività simili possono avere ROI diversi ad esempio a seconda delle organizzazioni e dei contesti in cui operano.
Ci sono dei ROI che si possono calcolare dopo pochi giorni perché i ricavi si palesano nel giro di poche ore dopo la call to action: pensiamo al direct email marketing, dove il tempo utile per convertire dei donatori o degli acquirenti è davvero molto breve.
Ci sono invece dei ROI che si calcolano definitivamente dopo mesi, è il caso di un direct mailing cartaceo, dove tipicamente le code di risposta possono essere molto lunghe: pensate alla vostra anziana donatrice che conserva il bollettino postale che le avete inviato e che dopo un anno o più si reca alle poste per pagarlo e contribuire alla vostra buona causa.
I ROI possono anche essere al di sotto del 100% senza che questo desti in noi preoccupazioni. Anche qui la parola chiave è: “dipende”. Il ROI di una campagna rivolta a donatori fedeli sarà sicuramente più alto di quello di una rivolta a donatori che sollecitate per la primissima volta.
Un ROI sotto l’1 di una campagna sulle cosiddette liste fredde può essere l’antipasto di un grande potenziale che esprimeranno quei nuovi donatori che avete svegliato con quella azione - tra virgolette - “in perdita”.
Ci sono poi ROI giganti che caratterizzano le attività redditizie per eccellenza. Pensate a un lascito testamentario solidale: una donazione di decine, centinaia o milioni di euro potrebbe esserci costata… la stampa di una brochure informativa!
Негізгі бет Come calcolare il ROI per valutare i tuoi investimenti 📈
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