Il melone, quale scegliere, come sceglierlo, come pulirlo, come tagliarlo, come servirlo,
questo e tanto altro ancora in questo video tutorial e scuola di cucina di Fabio Campoli, segui sul canale il format IL CIRCOLO DEI BUONGUSTAI.
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Alzi la mano chi non ha mai assaporato d’estate con estremo piacere una fetta dolce e fresca di melone: siamo certi che nessuna mano si alzerà! Perché il melone, accanto all’anguria, richiama subito alla mente immagini di lunghe giornate in spiaggia, o di rilassanti cene in compagnia sotto le stelle, naturalmente nella stagione più bella dell’anno!
Botanicamente, con il nome di “melone” s’identificano sia la pianta che il suo frutto, appartenente alla specie Cucumis melo, della famiglia delle Cucurbitacee (come cetriolo, zucchino, zucca, anguria), nome che deriva dal termine cucurbita che indica la zucca e che si rifà alla porzione dell’alambicco in cui si condensa il distillato. La pianta è di natura erbacea, strisciante o rampicante, sessualmente monoica cioè con fiori maschili distinti dai femminili sulla medesima pianta. La fioritura dura tutta l’estate ma solo il 10% dei fiori diventa frutto.
I meloni vengono prodotti in diverse zone d’Italia, da Nord a Sud; le regioni più interessate alla coltura sono Veneto, Lombardia Emilia Romagna al Nord, Sicilia e Puglia al Sud. Il melone in pieno campo non si semina ma si pianta, in quanto nella coltivazione si comincia trapiantando piantine ottenute in vivai specializzati, partendo da semi selezionati, eventualmente sottoposte ad innesto erbaceo per renderle più produttive e difficilmente attaccabili dalle malattie specialmente fungine. La messa a dimora delle piantine può avvenire con o senza protezioni di plastica (tunnel) a partire già da marzo, per proseguire anche nei mesi di giugno - luglio, in modo da avere una produzione di meloni che copra tutto l’arco estivo. Nel corso della crescita una delle operazioni più importanti da effettuare è la cimatura delle piante, finalizzata all’ottenimento di frutti di qualità migliore.
La raccolta dei meloni si effettua a mano e possibilmente nelle ore più fresche della giornata, per evitare stress al frutto nelle ore calde, visto che i cassoni o le cassette piene restano al sole fino a quando non si forma il carico giusto per l’estrazione dal campo e il deposito sotto tettoie o in magazzini con celle frigorifere. I meloni raccolti possono conservarsi in genere per 15-20 giorni senza subire modificazioni negative, tenendoli però a una temperatura di 0 - 7°C. E’ maturo quando lo stelo scivola facilmente dal frutto con una leggera pressione. Non è maturo, invece, quando lo stelo deve essere separato dal frutto facendo pressione. Altri indicatori di maturità si basano su tocco, colore e aroma. Una volta maturo, l’estremità opposta dello stelo diviene leggermente morbida, il colore dell’interno della buccia si schiarisce e soprattutto l’aroma sarà più intenso.
Le varietà di melone coltivate in Italia sono numerosissime (fino a 300, di cui la più famosa ed apprezzata e la cantalupensis o melone cantalupo, diffusissimo in Sicilia), ma possono essere suddivise sostanzialmente in due grandi categorie: i meloni a frutto liscio e quelli a frutto retato, a cui si può aggiungere la categoria dei meloni invernali e quelli tipo Galia con polpa bianca o verde chiaro. All’interno di queste categorie esistono poi le tipologia a fetta segnata o no, quelle a lunga conservazione, quelle precoci e tardive.
Tuttavia, occorre dire che per molti il melone è difficile da digerire (a causa della sua acidità e dei composti solforati contenuti nella polpa: la soluzione in casi simili è quella di mangiarlo lontano dai pasti (quindi a stomaco vuoto) o per creare una validissima e freschissima cena. Una curiosità a tal proposito? Alexandre Dumas scrisse che “per rendere il melone digeribile, bisogna mangiarlo con pepe e sale, e berci sopra un mezzo bicchiere di Madera, o meglio di Marsala”.
Anche il classico abbinamento con del buon prosciutto crudo può aiutare a sopportarne meglio l’acidità: una ricetta che non passa mai di moda, semplicissima ma capace meglio di ogni altra di legare alla perfezione il profumo e il sapore dei due prodotti, affiancando il dolce con il salato, l’acquoso con il secco, il morbido con il consistente.
Ma il melone non è solo questo, visto che può essere usato per preparare ottimi risotti, per essere parte di aperitivi dallo stile più classico o più creativo
Негізгі бет Ойын-сауық COME TAGLIARE IL MELONE IN 10 MODI DIFFERENTI- by Fabio Campoli
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