Comunicazione: di chi precisamente parli?
Che tipo di comunicazione utilizziamo? Quale linguaggio utilizziamo?
Come facciamo a cambiare le cose se noi continuiamo a parlarci addosso in ogni contesto - lavorativo, familiare, di amicizia - usando verbi che non vogliono dire niente e che noi siamo convinti che vogliano dire qualcosa?
Quando diciamo frasi come 'vorrei più complicità' , 'ti vorrei più vicino ' ecc, siamo davvero sicuri di sapere precisamente cosa vogliamo? Sappiamo di cosa stiamo parlando? E di chi precisamente stiamo parlando?
Utilizzare verbi astratti, aspecifici, genera una grande confusione interna. Il verbo aspecifico, infatti, non significa nulla. O meglio, essendo aspecifico, assume un significato, in base alla lettura che noi diamo delle cose.
Per andare oltre questa confusione, occorre utilizzare un linguaggio più concreto e specifico e imparare a fare richieste concrete. Cosa voglio che l'altro faccia? Cosa significa per me?
#AntonioQuaglietta #Psicologia#Comunicazione
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