Davide Brullo presenta
Dimmi un verso anima mia. Antologia della poesia universale, Crocetti, 2023
in dialogo con Ennio Grassi
«È un libro di formule magiche, di esorcismi, di beneaugurali epigrafi, di oltraggi e di oltranze. Va letto come si sfoglia una carta del cielo: gli atlanti celesti del tedesco Johann Bayer, per dire, dove belve stellari si inseguono lungo gli emisferi, e il cosmo, infine, non è che cristallizzata lotta, concatenazione di colpe, crogiolo d’amore. Studiare le stelle per divinare un destino, per distillare un mito. Ecco. Questo è un libro antiaccademico, da usare come si maneggia un sortilegio. Va aperto a caso, questo libro - per instradarsi nel sentiero di un verso, per orientarsi al ritmo del poema». Così i curatori, Nicola Crocetti e Davide Brullo, annunciano nella presentazione editoriale l’opera “Dimmi un verso anima mia”, antologia universale della poesia uscita lo scorso novembre, proprio per Crocetti Editore. Un’opera mastodontica e mai tentata prima, anche nelle intenzioni: tutta la poesia del mondo, in un unico grande gioco combinatorio. Dagli Inni dell’India antica a Vivian Lamarque, da Virgilio a Wisława Szymborska, dall’Imperatore Monmu a Eugenio Montale. E poi ancora: dai Canti degli Sciamani Siberiani a Maria Stuarda, da San Paolo ad Anna Achmatova, da Lucrezio a Rainer Rilke fino a Vera Linder e Blu Temperini.
«L’intento non è critico, tanto meno compilativo: si tratta di un salto nella meraviglia lirica di ogni paese e di ogni tempo, di un viaggio nella sorpresa e nello smarrimento. Una sorta di “Mille e una notte” della lirica mondiale. Non è dunque lettura per gli “esperti”, ma per gli ispirati; per quelli che tra le maglie di un sonetto del Seicento o tra gli oscuri canti di un bardo islandese, tra le giaculatorie di uno sciamano dei deserti e negli snodi poetici di un trovatore di Provenza, trovano
un conforto di curiosità, hanno il coraggio di sondare la propria anima. La poesia, si sa, è un rischio e un antidoto: leggerla, oggi, un gesto di sorridente sovversione».
Davide Brullo è un poeta, giornalista e scrittore contemporaneo. Ha scritto e pubblicato moltissimo: tra l’altro, i romanzi Il lupo (2009), Rinuncio (2014), Un alfabeto nella neve (2018), Nabokov (2021); i saggi Pseudo-Paolo. Lettera di San Paolo Apostolo a San Pietro (2018), Nuovo alfabeto del sacro. Un abbecedario per disobbedienti (2023); le raccolte poetiche Annali (2004), L’era del ferro (2007), Gries (2019). Ha curato per il Saggiatore l’antologia Maledetti italiani. Dieci autori per una contro-antologia del Novecento e ha tradotto i Salmi e il Libro della Sapienza. Scrive sulle pagine culturali de «Il Giornale», ha fondato e dirige la rivista culturale «Pangea». Vive a Rimini.
Ennio Grassi saggista e sociologo della letteratura e dell'arte è autore di diverse pubblicazioni dedicate alla cultura letteraria italiana contemporanea. Dirige per l'editore Pazzini la collana di poesia dialettale “Parole nell'Ombra” ed è consulente della casa editrice Diabasis di Reggio Emilia per progetti editoriali dedicati all'area balcanica.
Riprese Bilbioteca Gambalunga e Luca Lunedei
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