Le novelle di Calandrino e di Federigo riassumono alcuni tratti caratteristici del Decameron di Boccaccio. Da un lato, Calandrino, personaggio ingenuo al limite della stupidità, la cui vicenda ricorda il genere della "satira del villano", molto apprezzata durante il Medioevo. Dall'altro, Federigo, nobile di stirpe, ma soprattutto d'animo.
Calandrino viene convinto dall'amico Maso dell'esistenza di una pietra, l'elitròpia, che avrebbe un potere speciale: rendere invisibile chiunque la porti con sé. Messosi alla ricerca di questo prezioso minerale, il povero Calandrino è vittima delle burle di altri due complici, che fanno finta di non vederlo, facendogli credere di aver finalmente trovato l'elitropia. Tornato a casa con le tasche piene di sassi, Calandrino è rimproverato dalla moglie, ignara del tutto, mentre Bruno e Buffalmacco, i due complici, se la ridono di buon gusto.
Federigo invece è un nobile innamorato di una gentildonna, Giovanna. Come ogni amore cortese che si rispetti, però, questo sentimento è al limite dell'adulterio: la dama è infatti sposata e Federigo, nonostante i suoi sforzi, non riesce nell'intento. Anzi, il nobile dilapida tutto il suo patrimonio nel vano tentativo di conquistare Giovanna, e - divenuto povero - decide di ritirarsi in un podere con l'unica compagnia del suo fedele falcone. Giovanna, rimasta vedova e madre di un figlio, lo raggiungerà successivamente, mettendo nuovamente alla prova la gentilezza di Federigo. Saprà resistere, questa volta? Lo scoprirete soltanto guardando il video! Lasciate un like e iscrivetevi al canale per altri video di storia e letteratura.
Негізгі бет Decameron di Boccaccio, Calandrino e l'elitropia, Federigo degli Alberighi, parafrasi
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