Nel decimo dialogo, conclusivo di questa prima serie, ci siamo lanciati ancora più in alto. Ci siamo divertiti ad interrogarci sul senso scientifico ed esistenziale delle capacità cognitive e soprattutto di autocoscienza della vita conosciuta nell'universo.
Gianluca parte con Asimov cogliendo le potenzialità prospettiche della fantascienza, passando per Nicola Cesano con la sua proposta di dotta ignoranza.
Io propongo due spunti, un interrogarsi dinamico sull'orlo del caos e l'accorgersi che l'angoscia e meraviglia che sottende la nostra tradizione filosofica non viene innescata solo osservando l'universo "fuori" ma anche guardando "dentro" il miracolo dell'autocoscienza. Che non è un guardare dentro di noi come entità nella scatola universo ma (senza inflazionare l'io) un guardare dentro il fenomeno di auto-coscienza dell'universo stesso. Navigando a vista in una dialettica tra ricerca scientifica e ricerca di senso.
E' nelle terre di mezzo, tra punti di vista, discipline, sensibilità, in una continua interrogazione dei limiti che può proseguire la navigazione a vista per uscire dalla eterna tarda modernità e lo stallo nichilista.
Негізгі бет DIALOGO 10 Bocchi e Giacoma - Dialoghi sull'umano, fra scienza ed esperienza per un futuro vivibile
Пікірлер: 5