La costruzione di un grande edificio in Piazza della Vittoria: finalmente il piccone!
Un annoso problema, sorto da quando il compianto accademico d'Italia Cesare Bazzani innalzava sull'area di un gruppo di modeste case poste all'estremità del corso Cavour quello che doveva restare uno dei migliori monumenti ai Caduti di tutta Italia, un problema che più volte era assurto agli onori della cronaca, è stato finalmente risolto. La notizia è di ieri e già la popolazione ha commentato molto favorevolmente il gesto compiuto dalla Amministrazione Comunale e la coraggiosa rispondenza da questa trovata in un gruppo di imprenditori cittadini (Con delibera n. 24 del 23 gennaio 1940 accordato un contributo di L. 40.000 e concesse altre agevolazioni per la costruzione di un edificio in Piazza della Vittoria alla Ditta Ederli & Scarponi; ndr). Si tratta della costruzione del grandioso edificio in piazza della Vittoria prospiciente il monumento ai Caduti, sull'area del decrepito fabbricato di proprietà dell'E.C.A., attualmente adibito a magazzeno, la cui bruttura fu celata il giorno della memorabile visita del Duce con un'enorme scritta inneggiante al Fondatore dell'Impero. Il nuovo edificio completerà nella maniera più degna l'architettura della bella piazza che, per essere all'imbocco della città, nel quartiere più elegante, meritava una soluzione di carattere definitivo.
Il progetto, che è stato redatto dall'architetto concittadino prof. Luigi Micozzi Ferri (sic, ma Piero), prevede un totale di 170 vani divisi in 18 appartamenti che vanno da un minimo di due stanze ad un massimo di sette più gli annessi servizi. Al pianterreno troveranno posto vari negozi mentre dal lato di Via Trento si apriranno alcune rimesse per auto. I cinque piani di cui risulta composto il fabbricato, saranno serviti da ascensore, mentre alla sommità è prevista una larga terrazza con giardino pensile posto sull'attico rialzato.
Dalla fotografia che possediamo appare tutta la nobiltà architettonica che il prof. Micozzi ha impresso all'insieme dell'edi- ficio che indubbiamente riuscirà una delle migliori realizzazioni edilizie di questi ultimi anni. La decorazione esterna, risultante dal succedersi armonico di portali e fascie di travertino autentico e lesene di cotto rossastro, intonerà degnamente con la massa del Monumento di pure linee classiche.
Verranno messi in pratica tutti i dettami dell'edilizia moderna attraverso la razionale distribuzione degli ambienti e la più accurata rifinitura degli stessi. È prevista la spesa non indifferente di un milione e trecentomila lire che sicuramente servirà anche ad alleviare la disoccupazione della maestranza edilizia. I lavori avranno inizio appena i tempi lo permetteranno per cui si prevede che la grandiosa costruzione sarà abitabile per il marzo 1941. Tale realizzazione è scaturita da una licitazione privata indetta opportunatamente dall'Amministrazione Comunale che fornirà gratuitamente l'area concedendo anche l'esenzione sull'imposta dei materiali da costruzione e l'uso dell'acqua necessario al cantiere. A tale licitazione hanno preso parte quattro ditte costruttrici con progetti degni della migliore considerazione; è stata prescelta la Ditta Ederli, Scarponi, Montecchiari, appositamente costituitasi, che offre ogni garanzia. Il Comune, indicendo la licitazione, ha perseguito l'intento di risolvere il tanto discusso problema degli alloggi sul quale più volte abbiamo intrattenuto i lettori auspicando il realizzarsi di quelle iniziative tendenti ad ovviare tale graveinconveniente. Chiudiamo queste note osservando che l'iniziativa encomiabile potrebbe riuscire addirittura perfetta se sul piano della pratica realizzazione venisse contemplata l'opportunità di adibire l'interrato dell'edificio a sala cinematografica in quanto come abbiamo più volte scritto il vasto rione di corso Cavour lamenta da tempo la mancanza di un locale di divertimento. Quale migliore occasione di questa, anche sotto il profilo del migliore investimento di capitale?
Giriamo all'Impresa l'esame di questa proposta il cui accogli- mento sarebbe tanto bene accetto agli abitanti dell'elegante rione.
(Il Messaggero, 7 febbraio)
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