Chi come me lo ha conosciuto per caso, circa 20 anni fa, sulle reti private che lo trasmettevano almeno una volta la settimana, lo apprezzerà così come lo vedeva all'epoca: riversato da una pellicola super 8 che, come succedeva nella maggior parte dei casi, aveva perso la brillantezza dei colori virando al rosso. Il film di William Klein, del 1969, è una satira caustica e visionaria, volutamente finta ed esageratamente artefatta, contro la simbolicità dell'apparenza su cui si fonda la cultura sociale di massa americana, basata sull'icona del mito, del super uomo, sul consumismo e che vede la guerra come forma di dialogo necessario per "imporre" la propria ideologia. Un film no-global, potremmo anche dire oggi. Mister Freedom, supereroe americano, viene mandato in Francia per ristabilire l'ordine e la democrazia dopo l'assassinio del suo collega e amico capitan Mistanguette (il cui cadavere è interpretato da Yves Montand). Parigi è attualmente in mano agli uomini di Mugikman (Philip Noiret), che rappresentano il comunismo russo, e di Super Mao Mao, un dragone cinese gonfiabile palesemente finto che rappresenta la Cina maoista. Il tentativo da parte di Freedom di trovare un accordo pacifico non darà buoni frutti, e l'impavido eroe passerà così alle vie di fatto dichiarando guerra alla Francia. Il suo egocentrismo e la sua smania di onnipotenza sono tali che nemmeno l'intervento di Gesù Cristo in persona riuscirà a placarne la furia. Ma le cose si mettono male per Freedom: i suoi uomini vengono sconfitti ed uccisi, l'eroe rimane solo e decide di usare l'arma assoluta, senza sapere che è stato dotato soltanto della semi-assoluta. Freedom morirà miseramente vittima della sua arma stessa senza ottenere risultati: è l'effimerità del mito americano, ma altri Freedom già pronti prenderanno il suo posto.
Негізгі бет Evviva la Libertà - Mister Freedom - 1/2
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