Eretto come fortezza a partire dal 1834 per volere di Carlo Alberto di Savoia, poteva sfruttare una posizione strategica, da cui si potevano tenere sotto controllo le circostanti valli confinanti con la Francia: fu un'opera da considerarsi tra le più imponenti dell'arco alpino.
La lunghezza delle mura è di circa 1.200 metri e i camminamenti, che si snodano al suo interno su tre livelli, raggiungono una lunghezza di circa 10 km. I lavori, in cui vennero impiegati circa 4.000 operai provenienti anche dalle zone di Bergamo e Biella. I lavori terminarono nel 1847, nonostante un'interruzione dal 1837 al 1839.
In soli 11 anni si realizzò un vero capolavoro dell'ingegneria militare suddiviso in tre fronti:
il Fronte d'Attacco, posto davanti all'ingresso, dove si trova la Porta di Francia
il Fronte Inferiore con la Caserma Carlo Alberto
il Fronte Superiore adibito principalmente a postazioni di difesa dell'artiglieria.
Il forte non fu segnato da eventi bellici importanti e nel 1862 fu utilizzato come carcere per un gruppo di Garibaldini rifugiatisi in Aspromonte.
Durante la seconda guerra mondiale venne occupato dalle truppe tedesche e verso la fine del conflitto subì alcuni bombardamenti da parte di truppe Angloamericane le cui tracce sono visibili ancora oggi. Le truppe tedesche, scappando, fecero esplodere alcuni locali che erano adibiti a polveriera. Successivamente venne completamente abbandonato.
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