Fragilità ossea e fratture Unomatttina Prof Francesco Franceschi ortopedico Roma.
Bentornati a Uno Mattina in Famiglia. Come sappiamo, col passare del tempo, le ossa diventano più sottili, più fragili, provocando naturalmente il rischio frequente di fratture. Diamo il buongiorno al Prof. Francesco Franceschi, primario di ortopedia all'ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma, professore alla facoltà di medicina e chirurgia dell'università Unicamillus di Roma. Tra poco il professore ci spiegherà anche l’importanza della prevenzione. Prima però spieghiamo cos’è la fragilità ossea.
Intanto buongiorno Beppe. Mi fa piacere parlare proprio di questo argomento che ci colpisce molto da vicino. Tutti i giorni abbiamo appunto da fare con i nostri pazienti anziani che purtroppo hanno un osso un po' più fragile - esattamente come hai detto te - perché l'osso, dopo una certa età, perde le sue caratteristiche di durezza sia in base alla sua qualità che alla quantità cioè le trabecole, questa micro-rete, diventa sicuramente più rara, più lenta, mentre invece anche il calcio abbandona l'osso.
E le nostre nonne e i nostri nonni a casa staranno seguendo proprio per sapere quando si tende a soffrire di questo problema.
È una condizione molto frequente che parte nelle donne dopo la menopausa, dopo 50 anni, e negli uomini invece aspettiamo un pochettino di più, dopo i 60.
Come patologia riguarda solo gli anziani? Come si fa a capire se si ha una fragilità ossea?
Beh innanzitutto può riguardare anche le persone un pochettino più giovani. Ci sono delle condizioni molto frequenti purtroppo nel mondo di oggi di malassorbimento, di cattiva digestione, di cattiva alimentazione come per esempio nell'anoressia.
Ci sono tante ragazze - che purtroppo cadono in questo tipo di sindrome - che hanno appunto un osso un po' più fragile proprio perché mangiano non correttamente.
Quindi la soluzione qual è in questo caso?
Sicuramente mangiare correttamente, avere una sala alimentazione, mangiare alimenti con latte - lo sappiamo tutti quanti. I latticini, il latte ma anche le verdure contengono una buona quantità di calcio. Non ce lo dobbiamo dimenticare!
Ma anche lo stile di vita è molto importante; quindi fare ginnastica, soprattutto ginnastica e anche corsa, non soltanto il nuoto perché abbiamo bisogno della forza di gravità che concentra appunto il calcio nelle nostre ossa proprio dove c'è bisogno.
Poi naturalmente, oltre il latte oltre l’attività fisica - quindi lo stile di vita - credo che in alcuni casi si agisca con delle terapie, con dei farmaci…
Come dicevamo prima, bisogna effettuare degli esami diagnostici come per esempio la MOC, la DEXA, che sono praticamente degli esami più o meno radiologici, che ci fanno capire appunto la quantità del nostro osso, la qualità del nostro osso e se c'è bisogno di fare una terapia.
Ci sono differenti tipi di farmaci. A partire appunto da farmaci molto semplici che servono per la prevenzione, fino alla cura.
Quando si dovrebbe fare la MOC?
Sicuramente le donne a 50 anni, all'inizio della menopausa, devono cominciare ad effettuarla. Gli uomini molto più raramente, dopo i 60/65 e specialmente se fanno una vita sedentaria.
Scendiamo ora nel dettaglio e veniamo alle fratture. Come ci si rende conto di essersi rotti ad esempio una spalla?
Tanti pazienti anziani cadono per terra, perché magari inciampano, e battono la spalla. In questo caso spesso abbiamo due possibilità: o si rompono i tendini oppure si rompe l'osso.
Quello che vediamo è che il braccio non si può più alzare purtroppo e questo dipende appunto molto spesso dal fatto che questi frammenti ossei, oltre a dar dolore, non permettono appunto di azionare i nostri “motorini” che stanno all'interno dell'articolazione e ci permettono di muovere il braccio.
È bello come termine “il motorino”. Ma voi specialisti come intervenite?
Se i frammenti ossei sono molto dislocati e molto molto piccoli, bisogna attualmente effettuare l'intervento di protesi di spalla - che è un intervento molto semplice ultimamente - che effettuiamo tramite il computer che ci dà la possibilità di applicare le protesi nel punto giusto che permettono appunto di recuperare quanto prima e al meglio il movimento dell'articolazione.
Diciamo che siamo andati molto avanti grazie alla ricerca…
Assolutamente, come in tutti i campi e non soltanto nella spalla!
In quanto tempo avviene il recupero?
Una spalla può essere recuperata dopo due o tre mesi però già dopo un mese, effettuando un intervento di protesi, il paziente riesce ad effettuare tutti quanti i gesti della vita quotidiana.
Come avviene la riabilitazione?
Abbiamo bisogno sempre di ottimi fisioterapisti ma ricordiamo che la riabilitazione in acqua, che è stata una delle più recenti conquiste, aiuta a riabilitare molto più rapidamente ed efficacemente i nostri pazienti.
Continua a seguire l'intervista integrale
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