20/5/2024
20/05/2024
La SS 92: il paradiso dei motociclisti e ciclisti.
Parte da Potenza, capoluogo della Basilicata, e arriva fino in Calabria a Villapiana.
Strada asfaltata senza buche, è un’arteria importantissima per le aree interne della Basilicata che devono raggiungere Potenza. I Comuni di Corleto, Guardia, Laurenzana, Calvello ed Anzi quotidianamente la utilizzano.
Per i motociclisti è un must percorrerla. Ogni fine settimana nel Comune di Corleto Perticara sono centinaia i centauri che arrivano per fare una piccola sosta e proseguire poi per Armento, Missanello e San Brancato.
Da Potenza a Corleto è un susseguirsi di curve e nel Comune di Laurenzana si trovano una decina di tornanti prima di arrivare al valico della Sella Lata 1140mt.
Anzi è un comune italiano di 1597 abitanti della provincia di Potenza in Basilicata. Sorge a 1008 metri sul livello del mare nella parte centrale della provincia. Per la sua altitudine è il terzo comune più alto della regione dopo Pietrapertosa e Marsicovetere. Sulla sommità del paese si può godere di una splendida vista sull'intera vallata e sul lago di Ponte Fontanelle, meglio nota come diga della Camastra.
Abitato sin dall'età del ferro e poi dagli Enotri, dai Lucani e dai Romani, Anzi ha alle spalle una storia intensa e molto antica. Con i Greci il paese diviene noto per la produzione di ceramiche, come testimoniano i reperti archeologici rinvenuti nelle numerose campagne di scavo effettuate a partire dal 700 (l'ultima risale all'estate 2021) e conservati presso il museo archeologico di Napoli e in altri musei del mondo tra i quali il British Museum di Londra. In particolare si ricorda una lapide triangolare, la cui scritta ha dimostrato che il centro originariamente si chiamava “ANXIA” e che era una potente e ricchissima cittadina.
Costruito su uno sperone roccioso, il borgo di Alianello Vecchio, è stato devastato da due terremoti che ne hanno causato l’abbandono, motivo per cui oggi è divenuto un borgo fantasma.
Il primo terremoto che causò danni irreparabili e migliaia di morti in tutta la zona, avvenne nel 1857, e lesionò gravemente gran parte del borgo.
Nel 1925 fu dichiarato inagibile, ma la popolazione non voleva abbandonare il proprio paese.
Lo spopolamento del borgo iniziò già negli anni '30, ma dopo l'ennesimo terremoto, avvenuto nel 1980, i pochi ancora rimasti abbandonarono definitivamente il borgo, di fretta e furia, lasciando tracce visibili, infatti in alcune case si possono notare oggetti di uso comune di quegli anni.
A differenza di Craco, è possibile visitare il borgo in piena autonomia, questo però ha dato la possibilità ai soliti vandali di deturpare le case abbandonate, la natura ha poi fatto il suo lavoro, impossessandosi completamente del borgo.
All'interno vi sono ancora vecchi mobili, oggetti ed elettrodomestici risalenti agli anni '70 - '80, bottiglie piene e alcuni recipienti che contengono alimenti scaduti da almeno 40 anni.
Passeggiare tra le vie mette tristezza, il silenzio che ci avvolge lungo la nostra passeggiata è surreale, entrare in alcuni appartamenti, quelli messi in condizioni migliori, ci mette in uno stato di agitazione, perchè si ha l'impressione di essere osservati da qualchuno, ma la curiosità e la voglia di rivivere il passato è più forte!
Lasciatevi trasportare dalle immagini e dal panorama che si gode da quassù, che riversa sui calanchi e rispettate questo luogo.
A pochi chilometri dal mare, quasi al confine con la Calabria, sorge un invaso, il più grande in terra battuta d’Europa. Il Lago di Monte Cotugno, conosciuto anche come Diga di Senise, è un maestoso impianto di raccolta idrica ottenuto con lo sbarramento del fiume Sinni, realizzato tra il 1970 ed il 1982. La diga è paurosamente gigantesca, infatti misura circa 250m alla base ed ha una capacità idrica di 530 milioni di metri cubi. A primo acchito appare come un mare d’acqua dolce dal colore chiaro, verdastro, quasi da bere. E’ il principale responsabile dell’approvigionamento idrico della zona metapontina e tarantina, oltre all’ ILVA di Taranto, per la sua vicinanza geografica. Si espande lungo un versante piuttosto brullo, dove sorge l’abitato di Senise con la relativa zona industriale. Dall’altro lato, decisamente più impervio, vi è una maggiore pressione naturalistica che ha permesso il mantenimento di ampie aree di boscaglia, che già c’erano al tempo della nascita della diga. Giungere in loco è veramente facile: dopo aver attraversato la SS106 ionica, si prende lo svincolo per la sinnica, che porta direttamente a Senise. Lì vi sono alcune strade che ci guidano sul lago.
Негізгі бет Giro in moto sulla mitica SS92 con visita ad Anzi, Alianello Vecchio 👻 ed al Lago di Monte Cotugno
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