👉 cdtlink.ch/cam... 👈 Nell'antica chiesa di Golino, ecco uno degli ultimi «Fra Martino campanaro» 🔔🎶 Patrizio Zurini è uno dei pochi entusiasti che, dalla cima dei campanili dove è ancora possibile, diffondono lo spirito delle feste picchiando con vigore sui tasti collegati ai batacchi dei giganteschi e particolari strumenti in bronzo 🔔🎶 Un paio di chilometri da Locarno ed ecco Golino, frazione del comune di Centovalli. Al confine del nucleo-verso il fiume Melezza-la chiesa di San Giorgio, probabilmente la più antica del distretto dopo quella di San Vittore (quella vicino alla stazione ferroviaria in centro città, per intenderci). Patrizio Zurini, 59 anni, si arrampica lungo i 65 gradini che portano alla sommità del campanile. Non è evidente. Gli spazi sono strettissimi. Occorre sapere dove mettere le mani. Le ripidissime rampe di scale, in metallo, possono essere scivolose. Ma lui è un esperto e sale veloce, un passo dopo l'altro. Come una lancetta dell'orologio che segna i secondi. Potrebbe farlo a occhi chiusi, dato che questa struttura la conosce come le sue tasche. Da quando aveva sette anni. Zurini, infatti, è uno degli ultimi 'campanari' in Ticino. Un «Fra Martino» dei tempi moderni, insomma, che ha ereditato (per così dire) questa passione dal padre. Nella vita, però, è impiegato come operaio per la manutenzione della linea della Centovallina. Questo è un'attività per il tempo libero, quindi. Il periodo di Natale, quello di maggiore attività, si è appena concluso. «Ecco, questi sono gli ultimi», annuncia prima di arrivare in cima. Alcune lampadine assicurano un minimo di luce. Con la mano spinge contro il soffitto al di sopra della sua testa. Una botola si apre verso l'alto, verso l'esterno. Filtra un po' di luce naturale. Continua a salire sull'ultima piattaforma. Il panorama dei dintorni ha qualcosa di magico. E poi ci sono loro, le giganti ‘squille’ in bronzo installate dalla ditta Bizzozzero di Varese, tra il 1813 e il 1888. Sono cinque, per le prime cinque note: do, re, mi, fa e sol. In tutta la Svizzera italiana, questo è uno di quei pochi posti-sempre meno, a dir la verità-dove il talento di Zurini può ottenere il giusto spazio per essere espresso, dato che sono sempre di più (quasi tutti) gli impianti automatizzati. Elettrificati, digitalizzati. Certo, il suono delle campane è sempre prodotto da un batacchio contro il bronzo, ma a muoverlo è un meccanismo computerizzato. Qui no. Questo è un altro mondo.
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Негізгі бет 🔔🎶 Il campanaro che rimane (a Golino, in Ticino) 🎶🔔
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