Il castello di Sammezzano, circondato da un ampio parco si erge sopra al paese di Leccio.
Ha assunto la forma attuale grazie all’ opera di Ferdinando Panciatichi Ximenes d'Aragona (nato a Firenze il 10 marzo 1813 e morto a Sammezzano il 18 ottobre 1897) che trasformò ed ampliò l’edificio preesistente nel periodo compreso tra il 1843 e il 1889.
La tenuta di cui fa parte Sammezzano appartenne poi a famiglie molto importanti: in particolare gli Altoviti, poi, per volere del Duca Cosimo, a Giovanni Jacopo de’ Medici che a sua volta la vendette a Sebastiano Ximenes.
Successivamente è passato in eredità a Ferdinando Panciatichi Ximenes che lo riprogettò tra il 1853 e il 1889. Nel corso del 1878 ospitò anche il re d'Italia Umberto I.
In circa quaranta anni, il Marchese Panciatichi progettò, finanziò e realizzò (in senso fisico poiché tutti i mattoni, gli stucchi, le piastrelle furono realizzate “in loco” con mano d’opera locale adeguatamente istruita) il Parco e il Castello di Sammezzano, che è il più importante esempio di architettura orientalista in Italia.
Nel dopoguerra è stato adibito ad hotel di lusso, mentre attualmente, nonostante la vendita all'asta del 1999 ed alcuni urgenti lavori di restauro, è in stato di abbandonoNell'aprile del 2012 però si è costituito il Comitato FPXA 1813-2013 (FPXA è l'acronimo di Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona) che ha tra le proprie finalità quella di promuovere e valorizzare il castello di Sammezzano.
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