Un bicchiere di vino a pasto può proteggere dall’infarto. Una buona notizia per chi apprezza sorseggiare il cosiddetto “nettare degli dèi” accompagnare pranzo e cena. A dirlo sono diversi studi medici, il primo dei quali risalente al 1979 in Francia, quando si registrò una minor incidenza di infarto e malattie cardiovascolari tra gli abitanti della Borgogna, ottimi produttori e degustatori di vino rosso. È proprio il vino rosso, più del bianco, a contenere preziosi elementi antiossidanti e protettivi per l’organismo: i polifenoli e primo fra tutti il resveratrolo, la cui assunzione regolare è in grado di ridurre oltre il 25% il rischio di cardiopatie e di rallentare l’accumulo di colesterolo. Ad esserne più ricchi sono soprattutto i vini invecchiati a lungo, quelli che subiscono una vinificazione con lunga macerazione delle bucce e le cui uve nascono da vitigni posti in collina, per le proprietà minerali del terreno. Oltre ai polifenoli, nel vino si trovano anche buone dosi di acidi fenolici e flavonoidi quali antociani, flavani e tannini.
Sono proprio i tannini a garantire un’altra proprietà salutare del vino: la capacità di aiutare la digestione, perché stimola la ptialina, enzima presente nella saliva. Inoltre il vino, a differenza di altre bevande, ha un PH 3 analogo a quello dello stomaco, quindi stimola la produzione di succo gastrico e favorisce il passaggio del cibo più velocemente all'intestino. Provate ad abbinare la pizza con un bicchiere di vino rosso anziché la birra e lo scoprirete. Il vino ha anche proprietà diuretiche, antibatteriche e antivirali, sedative ed energetiche. A tal proposito, è necessario fa attenzione all’apporto calorico: 7 Kcal per grammo, vale a dire che una bottiglia di vino intorno ai 12,5° mediamente fornisce 526 Kcal.
Cautela, però, sulle quantità. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità il livello di alcol da assumere deve essere inferiore ai 75-80 gr al giorno, pari a circa 3-4 bicchieri al giorno da 125 ml ed esclusivamente se ci si trova in perfetto stato di salute, non si è diabetici e se non si assumono farmaci la cui interazione con l’alcool può provocare problemi nella metabolizzazione delle molecole dei medicinali o di sovraccarico del fegato (come per esempio avviene con il paracetamolo). Si scende a 1-2 bicchieri al giorno nel soggetto anziano (dopo i 70-75 anni).
Ne parliamo con Paolo De Carlini, medico chirurgo e delegato Onav - Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vino.
Intervista, riprese e montaggio di Silvia Valenti
Негізгі бет Il vino fa bene? Scopriamo le sue proprietà digestive e antiossidanti
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