Inno a Troja - musica di Francesco Mancini su versi di Giovanni Guadagno. (in coda il testo completo)
Registrazione eseguita nel luglio 2012 presso il cineteatro "Pidocchietto" di Troja nel corso dello spettacolo "Troja in musica e poesia" organizzato dall'associazione di promozione sociale "La Melagranata".
Presenta: Elisa Liguori
Voce fuori campo: Giovanni Guadagno
Il maestro Antonio Di Dedda dirige il coro "Exultante".
Inno a Troja
I
Fu Aikai dal Greco voluta,
i Romani l’appellan poi Eca,
sul monte che domina il piano
ha fede nel Dio cristiano.
Prostrata dall’Impero d’Oriente
risorge improvvisa nel Mille,
s’adunan le Genti Latine,
Normanne, Greche e Saracine.
Rit.
Tu Aikai, tu Eca, tu Troja
avesti storia importante,
fa che in noi l’amor non muoia,
fa che l’onor noi sia più errante,
si riprenda il cammino
col Guelfo e col Ghibellino.
II
Sta a guardia di lunga frontiera,
i Papi la colman di doni,
col furbo Normanno è ducale,
la Chiesa la vuol conciliare.
Il genio romanico s’esalta
col Tempio di fede e di pietre:
è il cuore trojano che batte,
per i Santi a Tibera s’imbatte.
Rit.
Tu Aikai, tu Eca, tu Troja…
III
Devota al soglio di Pietro,
è vinta dal Puer Apuliae,
la chiama serpente furente.
È stremata, sconfitta, morente.
La Storia cammina diversa,
d’Angiò, d’Aragona la prendon,
il suo nome or meno si sente
da ovest, da sud, da oriente.
Rit.
Tu Aikai, tu Eca, tu Troja…
IV
Esempio di uomini e donne:
Seripando, Lucinda , de’ Pazzis,
Giuliani e Petruzzi vedon vano
il sogno repubblicano.
Le terre le voglion i bracciali,
Salandra conquista il Colle,
la diocesi antica scompare.
Riprendi lontano a guardare!
Rit.
Tu Aikai, tu Eca, tu Troja…
V
L’ocra dei campi è in noi
col verde di viti e di ulivi,
col cielo d’azzurro e di rosso
col vento impetuoso o sommesso.
E Tu ignoto andasti lontano,
in cerca di pane e lavoro,
sappiamo che è nostra cagione
se manchi a guardare il Rosone.
Rit.
Tu Aikai, tu Eca, tu Troja…
Негізгі бет Inno a Troja
Пікірлер