Gli Ittiti compaiono in Anatolia all'inizio del II Millennio a.C., in zona montuosa in cui si sviluppò un’agricoltura di sostentamento. Questo popolo è di stirpe indoeuropea e, a differenza dei Mesopotamici e degli Egiziani, usa il cavallo e lavora il rame, pur non utilizzando la scrittura, almeno inizialmente. Grazie all’uso dei carri da guerra e delle armi di ferro, creano un impero con capitale Hattusas. Nel 1596 a.C. si spingono fino a Babilonia, saccheggiandola, e poi arrivano anche in Egitto, scontrandosi con l’impero egizio a Qadesh nel 1275 a.C. La loro organizzazione è una sorta di Stato federale: quando il sovrano conquista un nuovo territorio lascia sul trono il principe sconfitto, affiancato da un governatore, e lo costringe a pagare i tributi all’impero. Il re ittita è capo dell’esercito, gran sacerdote e giudice supremo ma non ha il potere assoluto: prima di prendere una decisione importante consulta l’assemblea dell’aristocrazia guerriera, il pankus. Intorno al 1500 a.C. il re Telepinu emana un decreto grazie al quale il trono da elettivo diventa ereditario, in modo che il sovrano non può più scegliere il suo successore. Questa legge è oggi considerata il primo decreto costituzionale della storia. Gli Ittiti furono un popolo tollerante, soprattutto per quanto riguarda la giustizia: la punizione consisteva nel riparare il male compiuto. Se qualcuno feriva una persona ad esempio, doveva assisterla fino alla guarigione. Per legge erano tutelati anche i diritti della vedova e dei genitori della vittima. Dopo aver conquistato Babilonia e dopo aver firmato il trattato di pace con l’Egitto, iniziò per il regno ittita un periodo di disordini interni e crisi dinastiche. Indeboliti, non riuscirono a contrastare i Popoli del Mare, che distrussero Hattusas intorno al 1200 a.C.
Негізгі бет Ittiti e guerra di Qadesh. Relatore Pierluigi Montalbano. Organizza Honebu
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