Continua il ciclo di trasmissioni dedicati alla tricologia. il tema di oggi è l’Alopecia areata. Si chiama in tale modo perché è un’improvvisa comparsa di una o più chiazze prive di capelli o peli, dai limiti netti e senza segni clinici di flogosi ma con tendenza ad espandersi in senso centrifugo. La sua eziologia risulta essere ancora sconosciuta, anche se ci sono stati numerosi studi sull’argomento e ipotesi delle più varie.
Queste zone a volte possono essere molto estese e in alcuni casi possono riguardare tutto il cuoio capelluto, in tal situazione si parlareà di alopecia areata totale, qualche volta riguarda anche tutti i peli del corpo, in quel caso si parlerà di alopecia universale. Tutti i casi di questa condizione clinica, cominciano con la classica forma a punto esclamativo, ovvero peli corti che vanno ad assottigliarsi gradatamente, tronchi a tre millimetri dall’ostico follicolare con diametro e colore che si riduce progressivamente in senso prossimale. Questo indica che i capelli sono pronti a cadere, formando la tanto temuta chiazza. Talune volte i capelli ricrescono spontaneamente senza nessun trattamento, altre volte hanno difficoltà a ricrescere. L’alopecia areata può essere distinta in base all’estensione clinica in: alopecia areata in chiazze singole o multiple, alopecia totale, ovvero alopecia areata che coinvolge tutto il cuoio capelluto e infine alopecia universale, che colpisce non solo i capelli ma anche tutti i peli del corpo.
Le cause possono essere ereditarie ma il fattore essenziale per scatenare tale patologia è la presenza di un’alterazione psico-neuro-endocrino-immunologica. La classificazione di questa forma di alopecia è suddivisa in quattro categorie: comune, atipico, preipertensivo e autoimmune. Il tipo comune è molto frequente, esordisce nella tarda adolescenza, nei primi anni di vita adulta, ha un decorso inferiore ai tre anni e presenta una regressione delle chiazze stimata in qualche mese, non ha nessuna associazione significativa con malattie autoimmuni e la prognosi generalmente è buona. Il tipo atipico, esordisce quasi sempre nell’infanzia, si associa a diatesi atopica, ha un decorso prolungato e prognosi sfavorevole, infatti il 75% dei pazienti sviluppa un alopecia totale. Il tipo preipertensivo, colpisce giovani adulti con diatesi ipertensiva e evolve rapidamente in alopecia totale. Infine il tipo autoimmune associato a malattie endocrine autoimmuni, esordisce dopo i quaranta anni, ha un decorso persistente e raramente evolve in alopecia totale.
Per quanto riguarda la prognosi, ogni situazione è un caso a sé, perciò è assai imprevedibile e soprattutto variabile da soggetto a soggetto, condizionata da parametri come età di insorgenza, familiarità, superficie coinvolta, durata, presenza malattie autoimmuni e varie risposte a precedenti trattamenti.
Buona visione
Elisa Sergi
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it.wikipedia.org/wiki/Alopecia
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