Preparatevi a riscoprire la pura genialità di questa poesia senza tempo, composta da 15 versi endecasillabi sciolti. La poesia fu pubblicata per la prima volta nel 1825 in una rivista bolognese e successivamente inclusa nell'edizione dei Versi del 1826, come parte di una serie di sei Idilli. Per la realizzazione del video, ho ritagliato digitalmente la seconda stesura del manoscritto di Leopardi, infatti noterete che i versi differiscono lievemente.
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Versi: Giacomo Leopardi
Immagini: Pexels Website, uno speciale ringraziamento a Tom Fisk
Voce e montaggio: A Nessuno Interessa La Poesia
L'Infinito di Giacomo Leopardi
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.
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