L’UNICITA’ LUCANA NELLE OPERE DEL PITTORE VENETO GIANNI BERGAMIN AL XXXVI SALONE DEL LIBRO DI TORINO 2024
L’UNICITA’ LUCANA NELLE OPERE DEL PITTORE VENETO GIANNI BERGAMIN, ISPIRATE ALLA SILLOGE POETICA “L’unicità della Lucania: un approccio fotografico e poetico” di Prospero e Valerio Cascini
Nel definire cosa maggiormente connette Bergamin, uomo del nord-est, con la poesia che racconta del sud più profondo non esito a pensare al suo amore per la terra, alla vita e ai ritmi della campagna, al lento trascorrere del tempo tipico delle province appartate e silenziose. I suoi quadri sono l’espressione del suo mondo interiore, della storia da cui proviene. Una vicenda che appartiene a un tempo ormai remoto, ma che si è evidentemente radicata in lui proprio come il pino loricato di una memorabile poesia di Prospero Valerio Cascini. E’ questa la ragione che lo connette naturalmente ai luoghi e all’esistenza, umana e animale, degli esseri che li popolano. Il suo dipingere mantiene un tratto figurativo e realistico che rende concreto, quasi fisico, ciò che descrive. In alcuni di questi quadri possiamo trovare una serietà classicheggiante, un tributo forse al grande maestro Sironi. E al tempo stesso una sorta di leggerezza infantile che ben si accompagna alla propensione al gioco dell’immaginifico Prospero Valerio Cascini la cui poesia è, per sua natura, sovente descrittiva e fanciullesca. Versi nei quali il folklore e la cultura della sua terra vengono spesso descritti con un forte tratto ludico. Al tempo stesso non sfuggirà un senso del tragico che si coglie nei quadri apparentemente più spogli e severi. Un’ approssimazione delle figure, una violenza della pennellata dai toni che rimandano persino ai tanto amati maestri della pittura espressionista. Si percepisce un’autentica compassione per il mondo descritto, venata da una vaga malinconia per un tempo perduto. E’una dimensione tragica questa che ben si accorda qui con la grande figura di Rocco Scotellaro, poeta e intellettuale meridionalista, che seppe comunicare nei suoi scritti e nella sua poesia proprio la voglia di riscatto di quelle genti, oppresse da sempre da una condizione esistenziale durissima. Al tempo stesso viene naturale pensare come nella poesia di Prospero Antonio Cascini la fantasia di Bergamin non abbia faticato a trovare una connessione fra le immagini e le parole. Parole che il poeta adopera con un forte valore evocativo, una grande carica immaginativa perennemente sollecitata dal netto legame con la comunità di provenienza. In questi lavori di Bergamin non si cerchi il bel segno che si apprende all’Accademia o il quieto dipingere del bravo pittore oleografico e rassicurante. Si sappia vedere piuttosto la coerenza di un artista autentico che con tenacia e implacabile determinazione ha dedicato molta parte della sua vita alla ricerca pittorica. E nei suoi quadri, che si rivelano perciò autentici e sinceri, ne è emersa la parte di sé più profonda e creativa. E’ questa l’unica cosa che veramente importa e ha valore. Si può quindi affermare senza dubbio che si è rivelata molto appropriata la scelta di far coesistere le poesie tratte dal libro “ L’unicità della Lucania”( ed. Monetti Editore) di Prospero Antonio e Prospero Valerio Cascini ed alcune tratte dalla copiosa produzione di Rocco Scotellaro con il lavoro di un artista sensibile attratto da sempre dai luoghi misteriosi e atemporali .
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