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Nel poema, antichissimo, lo stesso Signore Krishna spiega ad Arjuna che l’uomo è per se stesso un amico e un nemico allo stesso tempo, poiché costantemente diviso tra mente e cuore, tra senso del dovere e ricerca del piacere. Lo Yoga e la Meditazione sono il solo mezzo per equilibrare queste diverse tendenze e liberarsi dalla dualità, unica fonte dell’infelicità.
«Colui che ha conquistato il suo sé per mezzo del suo Sé soltanto è l’amico di se stesso; ma il Sé di colui che non ha conquistato il suo Sé si comporterà con l’inimicizia di un avversario». Così ammonisce la Gita.
E più avanti: «Non possiamo percepire la natura reale di questo mondo. La sua fine, la sua origine, la sua esistenza rimangono sconosciute. Solo tagliando quest’albero dalle robuste radici con la solida ascia del non-attaccamento si può cercare quello stato che, una volta raggiunto, non consente ritorno».
Questo commento alla Bhagavad Gita, dovuto ad una delle massime autorità spirituali del nostro tempo, è un mezzo prezioso per raggiungere tale stato, esponendo l’arte che, anche negli atti quotidiani della vita pratica, consente di conciliare le opposte tendenze, indirizzando così gli esseri umani verso una costante evoluzione.
Негізгі бет Ойын-сауық La Bhagavad Gita (così com'è)
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