„Siamo di fronte al classico esempio in cui ripetere una cosa con grande entusiasmo la rende reale, indipendentemente da cosa dice la scienza“ ( Hobbs) ! Invito tutti di informarsi bene sulla favola del Yellowstone ed l‘ impatto che hanno avuto i lupi : cercate l‘ articolo „ I lupi possono modificare i fiumi? di Tatiana Marras su montagna TV
@visveri
7 күн бұрын
Invece di smentire a chiacchiere e senza motivazioni fondate, rimandando ad altri articoli, senza neanche disturbarsi a mettere un link, scriva lei almeno una sintesi di quello che sa qui e dandone motivazioni fondate. Visto che quello che è successo a Yellowstone è ampiamente documentato dagli scienziati. Non sarà certo una persona che viene a fare qui il troll senza neanche impegnarsi a scrivere più di due righe che può smentire questi studi ampiamente comprovati.
@visveri
7 күн бұрын
Ma poi...ma di che parliamo!!! ma cosa è montagna TV??? qua parliamo di università internazionali che fanno relazioni accuratissime sui risultati benefici per la natura della re introduzione dei lupi hai Yellowstone e lei contesta questi studi, citando uno sperduto articolo su montagna TV ma per favore non siamo ridicoli!!! Vada al bar a fare le sue chiacchiere di basso livello.
@GgggRrr-f9d
Ай бұрын
Ogni animale è bello ma quando inizia a creare problemi bisogna prendere delle decisioni,....nelle Alpi e nelle prealpi si sono ridotte a un quarto le popolazioni di caprioli e cinghiali per la caccia sfrenata compiuta dal lupo....quest'ultimi i cinghiali essendo anche animali gregari in presenza di pericoli dopo le stagioni delle castagne e ghiade si riuniscono in Brancate e discendono i torrenti montani arrivando alle pianure ad arrecare danni alle coltivazioni....questo avviene esclusivamente per il fatto che sono braccati da lupi e non certamente 1 ....i censimenti fatti fino ad ora sul lupo soprattutto in Italia non sono veritieri anzi sono manipolati da enti che richiedono fondi europei e statali per la salvaguardia di questo animale.....in poche parole il pastore che fa questo per professione sta finanziando con i propri contributi versati enti che cercano in tutti i modi di inserire un predatore nel territorio in cui pascolano le sue greggi ......e basta con sta stronzata che il lupo preda ungulati e cinghiali il lupo preda principalmente animali da reddito perché sono 10 volte più facili da pregare dei selvatici e anche adottando cani da guardiani e le altre precauzioni non si azzera il problema.....ogni anno a pastori che hanno dai 300 alle migliaia di capi vengono predate più di 40 fra capre e pecore cresce il numero crescendo il numero dei capi presenti nel gregge e solo un 10% viene risarcito
@visveri
7 күн бұрын
Certo se il bestiame non è difeso correttamente, il lupo fa molto prima a mangiarsi una pecora che ad andare a correre dietro al cervo. Gli erbivori cacciati sulle Alpi è giusto che siano cacciati dai lupi ed è una cosa naturale che fa parte cioè dell'equilibrio della natura, perché il lupo mantiene l'equilibrio del numero degli erbivori,che altrimenti creerebbero grossi danni ambientali: come non dar modo ai boschi di ricrescere perché brucano tutti i germogli degli mangiano tutte le ghiande che non sono altro che i semi dei nuovi alberi.
@GgggRrr-f9d
Ай бұрын
Stai concentrando l'attenzione solo sul pensiero che si ha verso l'animale....signora mia siamo nel 2024 purtroppo non è solo la questione di convivenza con il lupo ma il modo in cui la burocrazia venga incontro al problema che crea il lupo .....le montagne sono belle da vedere meno da vivere......se si vuole tenere il lupo in questo modo cioè senza fare abbattimenti in zone strettamente rurali e con presenza di aziende perché di questo si parla il pastore al giorno d oggi ha partita Iva e i rischi di impresa sono altissimi se si aggiungono i danni che fa il lupo i pastori specialmente allenatori di capre e pecore sono destinati a soccombere a chiudere e svalutare il proprio lavoro e il proprio bestiame ....questo perché su greggi di 1000 capi ma anche solo la metà non è così facile averne un controllo cioè chi sa fare questo lavoro riconosce il proprio animale e sa quale gli manca ma non ti può dire certamente il numero seriale dell orecchino identificativo che serve per monitorare la quantità di bestiame che c'è sul territorio e per farlo ci vogliono giorni e giorni e dato che non è non curanza del pastore il fatto che il lupo ti sbrana le pecore e le capre ma è dovuto dal lupo di per sé quindi o si semplifica la burocrazia che c'è dietro il lavoro del pastore tornando semplicemente a fare dei censimenti annuali in cui l'allevatore dichiara il numero effettivo del proprio gregge o si arriverà di nuovo come negli anni 50 in cui il pastore girerà con la doppietta in spalla e si può star tranquilli che nel giro di un paio di anni si avrà la quantità dei lupi decimata cosa che spero proprio
@visveri
7 күн бұрын
Capisco le vostre difficoltà di allevatori ma la soluzione non è ammazzare lupi e anche lo stato si prende cura di rendere la vita più semplice agli allevatori per favorire una convivenza accettabile. Così come è già avvenuto e con grandissimo successo per il progetto lupo nel nord Italia. Dov'è ora gli allevatori sono molto più sereni nel rapporto coi lupi e non parlano più di sterminarli
@riccardocanigiula2280
13 күн бұрын
Se i nostri bisnonni lo avevano quasi sterminato una buona ragione ci sarà stata il lupo deve tornare ad essere specie cacciabile e a temere l'uomo
@visveri
7 күн бұрын
Il lupo teme già l'uomo e non è una specie cacciabile perché è un animale protetto. Questo perché la sua importanza per la natura è fondamentale: vada a studiare. gli allevamenti si proteggono, molto semplicemente con rete elettrificati è una muta di cani con i collari anti lupo, come fanno in Abruzzo. Di certo lo stato dovrebbe aiutare gli allevatori in questa trasformazione visto che l'abitudine alla convivenza col lupo è andata persa per via del suo quasi sterminio che ebbe il suo culmine negli anni 70.
@gesineotten1400
2 жыл бұрын
ABSTRACT Understanding trophic cascades in terrestrial wildlife communities is a major challenge because these systems are difficult to sample properly. We show how a tradition of non-random sampling has confounded this understanding in a textbook system (Yellowstone National Park) where carnivore [Canis lupus (wolf)] recovery is associated with a trophic cascade involving changes in herbivore [Cervus canadensis (elk)] behaviour and density that promote plant regeneration. Long-term data indicate a practice of sampling only the tallest young plants overestimated regeneration of overstory aspen (Populus tremuloides) by a factor of 4-7 compared to random sampling because it favoured plants taller than the preferred browsing height of elk and overlooked non-regenerating aspen stands. Random sampling described a trophic cascade, but it was weaker than the one that non-random sampling described. Our findings highlight the critical importance of basic sampling principles (e.g. randomisation) for achieving an accurate understanding of trophic cascades in terrestrial wildlife systems.
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