Perchè nobile?
Perchè il suo centro storico, costruito quasi interamente in travertino, è tra i più monumentali d'Italia e in esso si trova la rinascimentale piazza del Popolo.
In epoca medievale era caratterizzato dalla presenza di circa duecento torri, la cui erezione iniziò subito dopo il Mille.
Secondo la tradizione, Federico II ne fece distruggere novantuno nel 1242 e la loro riduzione proseguì nei secoli successivi.
Ancora oggi conserva diversi esempi di torri gentilizie e campanarie ed è nota anche come la Città delle cento torri.
Ad Ascoli bisogna arrivarci. Nonostante la sua vicinanza con le spiaggie del basso adriatico, ed una comoda superstrada, Ascoli non è "di strada", ed è anzi un po' "nascosta" al turismo di massa.
Ma non delude, anzi!
Le origini della città sono avvolte nel mistero, ma è abbastanza sicuro che vi fosse la presenza umana già dall'età della pietra e che la zona fosse abitata già nell'epoca neolitica. Secondo una tradizione italica citata nella letteratura antica (Strabone, Plinio, Festo) la città venne fondata da un gruppo di Sabini, che vennero guidati da un picchio, uccello sacro a Marte, durante una delle loro migrazioni detta ver sacrum.
I Sabini si sarebbero fusi con altre popolazioni autoctone dando origine ai Piceni, che avrebbero fondato Ascoli 1600 anni prima della fondazione di Roma.
Ascoli sorse in una posizione favorevolmente difendibile, alla confluenza tra il Tronto e il torrente Castellano e riparata dalle alture circostanti, che in antichità dovevano essere particolarmente difficili da attraversare, come ricorda anche il geografo Strabone. All'epoca romana, più precisamente al periodo posto tra la tarda età repubblicana e l'età augustea, risale il primo impianto regolare della città, caratterizzato da una scansione ortogonale degli assi viari e degli isolati, ben visibile ancora oggi nella disposizione delle vie del centro storico.
La via Salaria entrava in città da ovest dopo aver attraversato la Porta Gemina, e il suo percorso interno allo spazio urbano doveva coincidere con il decumanus maximus, che all'altezza del foro cittadino si incrociava con il cardo maximus.
La Salaria usciva poi dalla città ad est, nel punto di confluenza del Castellano nel Tronto, passando sul ponte che oggi è detto "di Cecco".
Il percorso del decumanus maximus è di incerta individuazione, ma l'ipotesi più attendibile lo vede coincidere con l'attuale corso Mazzini, mentre il cardo sarebbe da riconoscere nelle attuali vie del Cassero, del Trivio e Pretoriana; secondo questa ricostruzione il foro doveva sorgere non lontano dall'attuale Piazza del Popolo. Un ponte posizionato sul lato settentrionale della città, il Ponte Romano di Solestà, collegava Ascoli con le zone a nord della città.
Ascoli Piceno conserva tutt'oggi il fascino ineguagliabile dei borghi del centro Italia dove il tempo sembra non essere passato. Le piazze signorili ed eleganti, le chiese storiche ricche di tesori, le torri e i campanili che ne punteggiano il profilo. Ad Ascoli arte, cultura, gastronomia e tradizioni popolari non potranno che rubarvi il cuore...
Негізгі бет La Nobile Ascoli
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