“Melius est abundare quam deficere” dice la saggezza popolare...e così, al di là di ogni logica di simmetria formale e di convenienza drammaturgica, “La Serva Padrona” finisce con due duetti invece che con uno solo...ed entrambi sono alquanto insulsi e banalotti (e uno ha pure il “Da Capo”!...)
Questo, che viene eseguito per primo, non fu in realtà scritto per questo intermezzo, ma proviene da un’altra opera, “Il Flaminio” che Pergolesi scrisse due anni dopo... tra i due è un po’ meglio...
Conclusasi positivamente la vicenda (almeno per Serpina, per Uberto ho qualche dubbio...) e avvenuto, alla presenza di Vespone, il matrimonio, i due sposi si lasciano andare a effusioni di affetto che paiono alquanto sciocche e infantili, come se l’attempato padrone fosse divenuto, per le grazie d’Amore, un romantico ragazzino che cinguetta con la sua bella... sulla sincerità dell’amore di Serpina invece questo duetto lascia aperti molti dubbi...ognuno pensi quello che vuole sulla buona fede della ragazza...a mio parere resta una furba arrivista che ottiene con subdoli intrighi il suo disonesto scopo...(avrete capito che io tengo, a spada tratta, per Uberto e mi dispiace che sia caduto nelle trame dei due servi...ma si sa, l’opera buffa “Vuol così!”)
Formalmente, dicevamo, è il solito pezzo col da capo... tutto giocato sulla buffa imitazione degli strumenti: “il martellin d’amore...tippitì, tippitì, tippitì...” per la scaltra Serpina (Dio, quanto la odio!) e il “Tamburo amore... tappata, tappata, tappata...” per quel romanticone di Uberto...che tanto ne approfitta per allungare le mani e sentire il cuore della nuova sposa....la cosa più carina è l’eco fatto dagli strumenti che imitano il battito cardiaco, così diverso, dei due emozionati innamorati...
Per il resto: domande senza risposte, banalità, tenere e insulse parolette d’amore...la cosa più divertente è Serpina che chiede a Uberto “mi vuoi tu corbellar?” ... lei, capite? Che faccia tosta!...
Paolo Vigo
interpreti:
Uberto: Luca Micheletti, Baritono
Serpina: Elisa Balbo, Soprano
Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova
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