All'interno del cinquecentesco Bastione Lalio del Castello di San Giusto è esposto il Lapidario Tergestino che illustra, attraverso 130 tra iscrizioni e sculture, la storia di Tergeste romana e i suoi monumenti dell'area capitolina, gli edifici sacri, il Teatro e le necropoli.
L'esposizione si articola in una prima Sala che comprende alcuni dei monumenti onorari più noti, tra cui le iscrizioni affisse presso le porte urbiche in memoria della costruzione delle mura e delle torri, fatte erigere per volontà di Ottaviano nel 33-32 a.C., e la base del monumento equestre dedicato dalla plebs tergestinorum a Lucio Fabio Severo, insigne concittadino che ricoprì a Roma la carica di senatore e procurò alla propria città leggi favorevoli. Vi sono inoltre l'architrave all'ammiraglio Clodio Quirinale, la base del monumento equestre di Valerio Festo e due coronamenti piramidali di are con i simboli di Giove, Minerva e Giunone.
Nella seconda Sala sono riunite le iscrizioni imperiali che ricordano gli interventi degli imperatori Adriano, Antonino Pio e Marco Aurelio, nell'erezione di edifici pubblici cittadini. Accanto, i materiali provenienti dalla Basilica civile, i cui monumentali resti archeologici sono tuttora visibili nel piazzale alla base del castello.
Segue la grande Sala superiore dove sono esposti i monumenti sepolcrali, suddivisi per provenienza: are, stele, cippi, urne e sarcofagi che ricordano i nomi degli antichi tergestini. Segue il settore dedicato ai luoghi di culto e alle divinità con dediche a Giove, Cibele, Silvano, Bona Dea, Ercole e Minerva. L'esposizione prosegue con il materiale rinvenuto durante gli scavi del Teatro Romano, costituito dall'eccezionale serie di statue che ne decoravano la scena: Venere, Bacco, Apollo, Minerva, Igea ed Esculapio.
Il Lapidario Tergestino è arricchito inoltre da un'ultima sala dedicata ai mosaici provenienti dalla lussuosa villa marittima rinvenuta lungo la costa, presso Barcola. Databili tra la fine del I secolo a.C. e la metà del I d.C., documentano il gusto raffinato dei ricchi proprietari che vollero imitare le ville di Augusto, Tiberio e Nerone.
Al centro della sala ha trovato esposizione la statua frammentaria in marmo dell'atleta, una copia di età neroniana dell'originale in bronzo opera dell'insigne scultore greco Policleto del V secolo a.C.; rinvenuta anch'essa nella villa, da sola ricorda quanto doveva essere riccamente decorato l'edificio.
Comune di Trieste
Video realizzato da TCD
Con il contributo della regione Friuli Venezia Giulia
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