@antropologo-a-domicilio
In autunno salivano per i monti per raggiungere i boschi dove avrebbero preparato i “catuozzi”, cioè le carbonaie. Andavano per l’Irpinia, il Sannio, il Cilento e più lontano. Famiglie intere. Passavano l’inverno sui monti facendo carboni. Preparavano capanne, sistemavano masserizie e riserve di cibo, poi avviavano il lungo lavoro. Tutti insieme. Tagliavano alberi, formavano uno spiazzo, costruivano il catuozzo. Un lavoro durissimo e una vita durissima. Dall’alba al tramonto, tutte le ore di luce erano ore di lavoro. Se s’ammalavano, lontani dai paesi, si curavano con rimedi medici tramandati o tecniche magiche. In casi gravi, il malato caricato in spalla veniva portato al medico lontano. Ore di cammino sottratte al lavoro. Se capitava che qualcuno morisse, lo portavano a spalla o su scale di legno in paese per la sepoltura.
Ma le donne faticavano il doppio: il lavoro carbonaio e quello di cura per tutti: andavano a prendere l’acqua al fiume lontano, ci tornavano per lavare i panni, nelle capanne costruite per svernare si occupavano dei bambini piccoli e preparavano da mangiare per tutti, il sabato scendevano in paese a fare la spesa, gli uomini aspettavano il vino che portavano su. Una schiavitù d’amore, legittima e indiscussa. Poi, nelle occasioni festive, cantavano, ballavano, erano protagoniste dell'intensa socialità festiva di quel mondo. È sempre poco ciò che si può dire per celebrare questa straordinaria forza femminile nel mondo contadino e pastorale. E qui, nel mondo carbonaio.
Il documento pubblicato sui social (circa 5 minuti) si apre con due brevissimi frammenti di canto lirico, cantati nel 1982 da Margherita Moscatiello, ex carbonaia, a Cervinara. Aveva 81 anni, una vita di lavoro alle spalle, una voglia di testimoniare quel mondo lontano.
Seguono poi alcuni frammenti di un racconto di Diamante Marro, ex carbonaio anche lui, sulla vita dei carbonai nelle montagne irpine tra gli anni ’30 e gli anni ’70.
Su KZitem l’intera registrazione (30 minuti) dei racconti sulla vita dei carbonai. Due narratori: Diamante Marro, che nel 1982 aveva 65 anni, e Luigia Pallotta, che aveva 56 anni (e che abbiamo già trovato in Archivio 28, “canti a dispetto”. Anche queste registrazioni furono fatte da salvatore Raviele per la sua tesi di laurea).
Негізгі бет Le donne dei carbonai (la sintesi di 5 minuti per i social) - (L'ARCHIVIO.31)
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