Piuttosto incerte sono le origini di Offida. Lo stesso toponimo è oggetto di diverse interpretazioni e non aiuta a formarsi un'idea certa su come sia sorto il centro abitato. Nel territorio offidano sono presenti tombe picene (VII-V secolo a.C.) e vestigia romane, ma non c'è traccia storica certa fino al 578 d.C. quando gli Ascolani in fuga per l'invasione longobarda fondarono diversi castelli nei colli piceni, compresa Offida.
Secondo alcuni storici Offida già nel VII secolo sarebbe stato un centro di una certa importanza, divenendo sede di unGastaldato. Dello stesso ci sarebbero tracce in epoca carolingia e sotto il Sacro Romano Impero quando la città assunse grande importanza.
La chiesa di Santa Maria della Rocca, è una chiesa trecentesca della cittadina di OffidaSi tratta di una costruzione in laterizio in stile romanico-gotico, eretta da Maestro Albertino nel 1330su una preesistente piccola chiesa benedettina.Nell’anno 1039 Longino d’Azone, un signore di Offida di origine franca o tedesca, donava all’Abbazia di Farfa (che nelle Marche aveva il centro di riferimento a S. Vittoria in Matenano, nel Fermano) gran parte dei suoi possedimenti che si estendevano dal Tronto all’Aso, dal Polesio (Ascensione) all’Adriatico e con questi anche il castello di 0ffida e la chiesa di S. Maria della Rocca.Offida diventò possedimento dei monaci benedettini intorno al 1047, dopo che l’abate di Farfa, Berardo I, ebbe sistemato con il vescovo di Ascoli, conte Urbano, le donazioni di Farfa.La chiesuola di S. Maria venne parzialmente demolita quando i monaci pensarono di edificare la chiesa attuale e ciò accadde, come da epigrafe presente in un angolo del muro esterno della chiesa, nell’anno 1330.
Il borgo antico racchiuso dalle mure castellane del XV sec, è inserito tra I borghi più belli d'Italia. Posto su uno sperone roccioso, tra le valli del Tesino e del Tronto, è noto per la laboriosa e paziente arte del delicato merletto al tombolo, tradizione antica, a cui è dedicato un museo.
Posta tra Corso Serpente Aureo e Via Roma, è la piazza principale di Offida ed è molto particolare poiché presenta un’insolita forma triangolare. Tale aspetto risale alla seconda metà del 1700, quando furono demolite alcune strutture ospedaliere esistenti e venne costruita, sul lato sinistro, la nuova chiesa della Collegiata. Dopo l’unità d’Italia fu intitolata a Vittorio Emanuele II, mentre dal 1994 ha preso il nome di Piazza del Popolo. Ricca di monumenti che vanno dal Palazzo Comunale, databile tra il XIII e il XIV secolo (torre centrale merlata) alle chiese, ai palazzi gentilizi, ancora oggi, come in passato, costituisce il cuore della vita cittadina
Per realizzare manualmente il pregiato merletto occorrono pochi strumenti: un tombolo, cioè un rullo lungo circa 30 centimetri e dal diametro di 20 centimetri; una prebenda, dal latino prae habere, tenere davanti, così chiamata ancora in dialetto, cioè il reggitombolo a tre piedi, filo, spillini di ottone argentato e parecchie coppie di fuselli.
Le prime testimonianze storiche dell'uso del tombolo a fuselli, per la realizzazione di pregiati merletti, risalgono al Cinquecento, ma alcune opere pittoriche, insieme ad altre tracce, lasciano pensare che la tradizione fosse già salda almeno due secoli prima.L'arte del merletto a tombolo, dal latino tumulus cioè tumolo, è una tradizione che si tramanda da almeno cinque secoli da madre in figlia.
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