Tre momenti del Festival Miniere, Segni e Parole, tre momenti dello Spettacolo Lottava Rima, dedicati all'ottava rima.
I momenti poetici sono interpretati da Marco Betti, poeta improvvisatore in ottava rima dell'associazione Lentopede.
Le rime di quel giorno sono dedicate ai temi del lavoro e della lotta sindacale condotta dalla CGIL e altri sindacati nella Miniera di Zolfo di Cabernardi e a cui è stato dedicato, nel 1952 ampio spazio nel panorama nazionale per l'impatto sociale che tale processo di trasformazione industeiale ebbe su tutta la popolazione.
Nel secondo momento alcune strofe in ottava rima interpretate da Andrea Liberati, stornellatore, poeta e costruttore di strumenti tradizionali, accompagnato dai Traballo.
Il tema delle ottave di Oreste Crescentini, ne Ai miei Amici, fa riferimento alla sorte dell'emigrazione che toccò al poeta e ad altri partecipanti alla lotta sindacale e chi intraprese nella strada di un lavoro, proposto dalla Montecatini nello stabilimento petrolchimico di Ferrara.
Il terzo momento è interpretato dal Teatro Comunitario di Pontelagoscuro.
Le parole riprese dalla poesia "Visione della mia terra natia vista da una fotografia", composta da Oreste Crescentini negli anni '60, dal Canada.
I lavoratori e compagni nella miniera occupata, licenziati e costretti anche loro alla partenza, le voci che hanno evocato ancora una volta presenza di Oreste Crescentini (Andrea Liberati) emigrante al Cantarino, nella Visione della Terra natia, sono state di Guerrino Guerra, Graziano, Fofana Cheikhouba, Pathe Ba, Alhssane Diallo,Dian Diallo, Kemo Ceesaay.
Негізгі бет Marco Betti Andrea Liberati e Visione della terra natia - Lottava Rima
Пікірлер