[Oncoinfo - Istantanee di Oncologia: seguici su oncoinfo.it] Rispetto al trattamento con gli inibitori della tirosin-chinasi (TKI) di prima generazione, l’impiego di osimertinib in prima linea aumenta significativamente la sopravvivenza dei pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) con mutazione Ex19del/L858R di EGFR. È quanto emerge dai risultati dello studio FLAURA, presentati al Meeting annuale dell’European Society for Medical Oncology (ESMO). Abbiamo chiesto un commento sui dati di FLAURA a Marina Chiara Garassino, Responsabile della SS Oncologia Medica Toraco Polmonare della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, che abbiamo incontrato a Barcellona.
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NSCLC con mutazione di EGFR, come cambia la prima linea di trattamento?
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