Ennesima stranezza-prelibatezza del nostro mare. L'anemonia sulcata, questo il suo nome scientifico, è conosciuta in Sicilia con il nome di "ogghiuammàri" che, tradotto, significherebbe "olio a mare". Fortemente urticante, infatti, chi viene a contatto con questo animale prova un bruciore simile a quello di una scottatura con olio bollente. Sulla pelle provoca vere e proprie ustioni. In realtà la parola siciliana dialettale per indicare questa anemone deriva da una traduzione errata del popolo di alcune parole francesi e cioè "oeillet de mer", che tradotto in maniera corretta sarebbe "garofano di mare" in quanto assomiglia ad un bellissimo fiore. Molte parole dialettali palermitane e siciliane, in genere, derivano proprio da traduzioni popolari di parole derivanti da lingue di popoli di dominazione. Per raccoglierle vi consiglio di crearvi un arnese fatto da una forchetta con i denti un po' piegati. In questo video, non avendo forchetta, mi sono arrangiato con coltello. Dopo avere prelevato dal fondo un paio di sassi su cui erano attaccate le anemoni le ho messe in una pozza di scogliera. L'animale odia il caldo e gli sbalzi di temperatura, pertanto è più facile staccarlo in quanto esso stesso molla la presa alla ricerca di un posto migliore. Se lo trovate tra gli scogli raccoglietelo con la forchetta poichè sarà difficile staccarlo ed eviterete inutili stragi. Buonissimo fritto, dal sapore di mare intenso, può essere anche cucinato con un soffritto di olio, aglio e qualche pomodorino per farci degli spaghetti squisiti. In Sicilia vengono mangiate solo in alcune zone, così come in Spagna, nella regione di Cadice. In Sardegna sono delle vere e proprie specialità e sono conosciute con il nome di "orziadas".
Негізгі бет Спорт Orziadas. Anemoni fritte, da noi Ogghiuammàri. Ricetta, come cucinare l' ogghiu a mari. Olio mare.
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