Cancellare il debito pubblico degli Stati europei posseduto dalla Banca Centrale Europea. Si libererebbero 2.500 miliardi di euro, risorse che potrebbero essere investite nella transizione ecologica e nel sociale.
E’ una proposta lanciata tre anni fa, che potrebbe tornare all’attenzione del Parlamento europeo, dopo le elezioni di giugno.
L’idea è stata lanciata nel novembre 2020 da David Sassoli, allora presidente del Parlamento europeo. Chiedeva di cancellare la quota di debito pubblico che la Banca centrale aveva acquistato dall’inizio della pandemia per dare sollievo agli Stati e spingere la ripresa.
La proposta è stata ripresa pochi mesi dopo in un appello firmato da oltre 150 economisti, tra cui Thomas Piketty, Gaël Giraud e più di 50 francesi. Inoltre hanno aderito spagnoli, italiani, tedeschi ecc. Hanno calcolato che il 25% del debito pubblico degli Stati europei è presso la Bce, i 2.500 miliardi appunto, e hanno chiesto che venga cancellato, attraverso un accordo tra gli Stati e la Bce.
A noi interessa capire se è realizzabile e quali sarebbero gli effetti. In gioco non c’è solo il debito pubblico, ma anche come la ricchezza è distribuita, un problema di lotta tra ricchi e poveri insomma.
Nella nuova puntata di Parole Proibite, insieme a Gianni Dragoni ci sono gli economisti Mauro Gallegati, Emiliano Brancaccio e Tommaso Monacelli.
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Негізгі бет Parole Proibite: Conviene cancellare il debito pubblico?
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