Videopoesia di Guido Celli dai primi 22 versi de "Il glicine", una poesia di Pier Paolo Pasolini contenuta nel suo libro "La religione del mio tempo".
Eccolo, ero morto?, sui
bastioni del Vascello - irreali
come quest’aria che non conosco da piccolo,
o questa lingua di italici
pagani o servi di chierici - i bui
festoni dei glicini. Il quartiere ricco
n’è pieno, dappertutto. Spiccano
viola nel viola delle nuvole e dei viali.
Assurdo miracolo, per un’anima
per cui contano, gli anni,
che sono stati per lei ogni volta immortali.
Questi che ora nascono, sono
i glicini morti, non i loro figli barbarici
- dico barbarici se cupamente nuovo
è il loro essere, muto il loro monito...
Ma lo ripeto: non sono vergini
alla vita, sono dei calchi funerei,
che imitano la barbarie del dire
senza ancora possedere
parola, puro viola sopra il verde...
Io ero morto, e intanto era aprile,
e il glicine era qui, a rifiorire.
Негізгі бет PASOLINI 22 / versi da "Il glicine" [videopoesia di Guido Celli da Pier Paolo Pasolini]
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