Periodico olivicolo n. 10 del 10.03.2023
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Fase fenologica: primo ingrossamento delle gemme, vi è una lenta ripresa vegetativa, frenata dalla mancanza di acqua, che, mediamente, da gennaio ad oggi, è stata di 90 mm di pioggia.
Rispetto a un arco temporale di 13 anni, valutando la mediana dei dati, ossia il valore che occupa la posizione centrale tra massimi e minimi, mancano tra 20 e 30 mm di pioggia.
Le temperature del terreno sono, mediamente, comprese tra gli 8 e i 9°C., perciò l’attività di assorbimento delle radici è ancora ferma o, comunque, molto limitata.
La potatura dell’olivo - Aspetti generali
Gli interventi della potatura di produzione, con tagli della chioma, hanno effetti anche sulle radici. L’olivo, infatti, è una pianta “settoriale”, dove, a una parte della chioma, corrisponde una sezione della radice, così a ogni asportazione di rami comporta, dall’altra parte, un arresto della crescita di radici.
Si ricorda che:
1) i rami fruttiferi dell’olivo sono quelli di un anno, purché non eccessivamente vigorosi ma nemmeno troppo deboli, in media da 20 a 40 cm di lunghezza, pertanto sia i germogli e sia le mignole si formano sui rametti dell’anno precedente e la vegetazione tende, anno dopo anno, ad allontanarsi dal centro e a occupare uno spazio sempre maggiore.
2) le superfici di taglio sono la via preferenziale d’ingresso per parassiti batterici e fungini, come rogna dell’olivo, cancri rameali, carie del legno, non essendo quasi mai possibile in tempi brevi formazioni dei calli di cicatrizzazione.
Potatura di produzione Le corrette potature su olivi in produzione tendono a mantenere sulla pianta quelle quantità di foglie che risultano proporzionali alla potenzialità vegetativa e produttiva delle piante.
Il volume ottimale delle chiome è legato alla natura e fertilità del terreno e alla disponibilità di acqua nel suolo.
Un eccessivo volume di chioma può comportare la riduzione delle dimensioni dei frutti, minore resa in olio delle olive, e può incidere negativamente sulla quantità e regolarità della produzione, a motivo:
1) del più rapido consumo dell’acqua del terreno, dovuto a una maggiore evapotraspirazione della pianta; 2) della ridotta efficienza nell’illuminazione della chioma fruttificante, il che comporta anche una possibile minore attività fotosintetica, quindi minore produzione di alimenti per la pianta.
È così necessario mantenere un corretto equilibrio tra attività vegetativa e produttiva, evitando:
1) di eliminare con la potatura una quantità eccessiva di rami che provocherebbe un notevole rigoglio vegetativo e lo sviluppo degli improduttivi succhioni;
2) di lasciare troppa vegetazione sulla pianta poiché ciò provocherebbe oltre ai fenomeni sopra descritti, dopo alcuni anni, ombreggiamento delle parti interne, scarsa attività vegetativa, produzioni via via decrescenti e sviluppo di parassiti.
La potatura ordinaria di produzione dovrebbe seguire cinque semplice regole:
1) individuare la cima che sarà di prolungamento, soprattutto che si ha la necessità di mantenere controllata l’altezza; la cima è la parte terminale o del ramo, cui si attribuisce una funzione di equilibrio riguardo all'assorbimento e alla distribuzione della linfa;
2) eliminare i rami che fanno da concorrenza al ramo di prolungamento;
3) levare i succhioni, per riconosce questi rami hanno direzione verticale, hanno una corteccia leggermente più chiara, si inseriscono nelle parti più grosse dei rami o in corrispondenza di calli di cicatrizzazione di ferite di anni precedenti. In alcuni casi i succhioni possono essere utilizzati per sostituire eventuali branche danneggiate;
4) rimuovere i polloni, sono rami assurgenti, che nascono dalla base del tronco o dalle radici;
5) togliere i rami spezzati, secchi, malati eventuali monconi.
Nota Bene: Polloni e succhioni andrebbero tolti con la potatura estiva perché tolgono energie alla pianta, in questo caso la pianta non li emetterebbe più sino al successivo anno.
Un’eccessiva presenza di polloni e succhioni denota uno squilibrio della pianta, che potrebbe essere nutritivo, come un eccesso di azoto, o potature energiche.
A ) Procedendo con i sui rami:
• vanno eliminati i rami che possono andare in competizione nutriva con la branca principale, vanno osservati i diametri e se quelli che potrebbe entrare in concorrenza superano i 2/3 della principale vanno eliminati;
• vanno asportai i rami non più produttivi, tagliandoli alla base, in questo caso si “schiarisce” un ramo con vegetazione troppo fitta, oppure vanno raccorciati, asportando così il tratto terminale del rametto divenuto troppo lungo.
Per una disamina completa sull’argomento
n. 10 - 10.03.2023
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