Questa marcia sinfonica è stata composta a Frattamaggiore (Na) nel novembre 1924 nel periodo in cui Piantoni dirige la locale Banda musicale (1923-1925). "Il suo primo concerto a Frattamaggiore si tenne in Piazza Umberto I la mattina del 15 marzo 1923 con un programma comprendente (fantasie dalle opere) Wally (Catalani), Rigoletto (Verdi), Cavalleria Rusticana (Mascagni) e Medea, una Sinfonia di sua composizione. Nella città campana il maestro riminese ottiene una vastissima popolarità, e questo nel volgere di pochi mesi finisce per estendersi sino alla vicina Napoli tant'è che vengono a sentire e a seguire i suoi concerti perfino gli orchestrali del Teatro San Carlo, affascinati dalla sua non comune preparazione musicale e dalla sua eccellente capacità nel trascrivere e nell'adattare per la banda le opere più importanti del repertorio orchestrale classico e moderno" (Lorusso 2000: 62).
è antecedente rispetto la ben più nota "Vita Pugliese" ma di eguagliabile interesse compositivo; serrato ritmo armonico, elevata difficoltà tecnica, frequente uso di progressioni, belle melodie la rendono una interessante marcia sinfonica.
Giuseppe Piantoni nasce a Rimini il 18 giugno 1890. Sin da giovanissimo si iscrive al Conservatorio Musicale di Pesaro e qui ha come maestro anche Pietro Mascagni; poi si trasferisce a Bologna, dove alla "Reale Accademia Filarmonica" consegue il diploma di “Maestro compositore e di Direttore d’orchestra”, nonché il diploma in “Composizione, pianoforte e organo”. A soli 18 anni comincia la sua attività di direttore nel Concerto Bandistico di Galiano Aterno (AQ).
Partecipa alla Prima Guerra Mondiale con il grado di Tenente prima nel 57° Reg. di Fanteria e poi con il 160° Reg. di Fanteria durante il quale periodo, in "zona di guerra" compone un Inno a Gorizia per canto e pianoforte (1916) dedicato ad Luigi Cadorna. Durante la Grande Guerra sconterà alcuni anni di reclusione dopo un processo per diserzione durante il quale periodo, grazie all'incarico di scrivano, compone Sul Montello (gran marcia sinfonica) per orchestra (1918) dedicata al Gen. Armando Diaz ed ispirata alla Battaglia del Solstizio tenutasi nel giugno 1918 nella Regione Alpina Orientale, Baròda - Impressioni Messicane (scene musicali per orchestra), Luisiana e Florida, Scene Musicali per orchestra e varie composizioni di musica da camera. Finita la guerra sposa una donna di origini pugliesi e si trasferisce a Soleto (LE) dove inizia la sua lunga carriera di Maestro Direttore iniziando dalla locale banda cittadina. Rimarrà fino alla morte (29 gennaio 1950) sempre in Puglia, (a parte un periodo di attività artistica a Frattamaggiore (NA) 1924-25) dove dirigerà negli anni le bande di Soleto (LE), Presicce (LE), Castellana Grotte (Ba), Conversano (BA). Intorno agli anni trenta, grazie alla fama che si era fatta e a ricchi finanziatori che gli concedevano libertà finanziaria, aveva a disposizione una banda di settanta elementi (Castellana) "al passo coi tempi", vista l'introduzione dei nuovi strumenti proposti dalle diverse personalità attive nel dibattito nazionale sulla questione dell'organico, coi quali vinse svariati concorsi bandistici nazionali (Bologna, Perugia, Torino, Palermo).
E' attivo anche come direttore d'orchestra (anche sostituto di Pietro Mascagni e Ermanno Wolf Ferrari) pianista e organista. Compone cinque opere liriche, “Il Tizianello” (rappresentata l' 8 settembre 1932 al Teatro "Piccinni" di Bari), “L’Amore che Torna”, “Canto d’Amore”, “Il Gran Topazio”, e quella che è considerata il suo capolavoro: “I Mietitori”, ispirata al verismo di Mascagni. Messa in scena solo la prima, delle altre lo stesso autore ne ha fatto riduzioni e fantasie per banda che abitualmente in quegli anni venivano eseguite. Compone un Preludio Festivo per grande organo dedicato a S. Francesco e svariata musica sinfonica per orchestra, complessi a plettro, fisarmoniche e gruppi da camera. Realizza anche tantissime danze e composizioni sinfoniche originali per banda tra le quali Roma (quadri sinfonici), Fede e Avvenire (sonata), La Gil(ouverture), La Battaglia del Grano (scherzo e fuga) Oceania (suite sinfonica), Pensiero ed Arte (poema sinfonico), Rumba Nostalgica, Sinfonia Italiana, Risveglio Bandistico (concerto per flic. sopranino e banda). Sempre per banda compone oltre quaranta marce tra le quali particolare rilievo hanno le sue tante marce sinfoniche, molto note ancora oggi nelle bande del sud-Italia, come “Leccesina”, “Medea” e “Vita Pugliese”, affresco elegiaco, quest’ultimo, della terra e degli uomini pugliesi. E' inoltre autore di numerose trascrizioni per banda di musica lirica e sinfonica (tra cui brani di Ildebrando Pizzetti, Cesare Nordio, Felice Lattuada e Gaetano Luporini).
Muore a Conversano (BA) il 29 gennaio 1950 per una malattia alla prostata nonostante la quale continuò a comporre e dirigere la sua banda fino all'ultimo.
Si ringrazia Gaetano Carola per la collaborazione alla realizzazione di questo filmato audio
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