gabrielemartufi...
© Piergiorgio Odifreddi / www.piergiorgio... / 2011
La noncredenza è la negazione di qualunque credenza religiosa o soprannaturale, ma il termine ha interessato prevalentemente il mondo cristiano (e cattolico in particolare) a cominciare dal linguaggio religioso stesso e dalla sua dialettica discorsiva che tende a non usare più il termine di ateismo per indicare quelli che non credono, ma piuttosto di noncredenza. Tale scelta potrebbe giustificarsi per il fatto che, mentre l'ateismo ha avuto perlopiù carattere materialistico, la noncredenza non è preliminarmente materialista e non nega affatto l'esistenza dello spirito e della spiritualità. Non è un caso che molti buddhisti e taoisti si identifichino nella noncredenza. Essa è in realtà una categoria (secondo una recente definizione) che include tutte le forme implicanti il rifiuto della credenza religiosa, quindi: scetticismo estremo, agnosticismo, spiritualismi irreligiosi, ateismo. Per una storia della "noncredenza" meglio documentata occorre partire dal XVIII secolo, passando attraverso gli scritti libertini e poi esaminando il pensiero illuministico. Ma occorre anche un'analisi della noncredenza che parta dai problemi di interpretazione del movimento libertino prima e dopo l'Età dei Lumi. Si deve però anche mettere in evidenza la relativa penuria di ricerche e saggi sull'argomento dei passaggi che portano alla filosofia illuministica, trattando delle continuità e delle rotture nella cultura libertina stessa (o pretesa tale) insieme con gli sviluppi dell'Illuminismo più radicale, e da questo come si arriva al libero pensiero del XIX e del XX secolo. L'ateismo (in greco antico: ἄθεος, àtheos, composto da α- privativo, senza, e θεός, dio, letteralmente senza dio) è la posizione di chi nega l'esistenza di Dio, opposta al teismo e al panteismo in generale, al politeismo e al monoteismo in particolare. Nella storia delle religioni, in quanto negazione della credenza in Dio, e perciò anche nel soprannaturale (aldilà, angeli, demoni, testi e oggetti sacri, messaggi rivelati, preghiere, sacrifici e superstizioni di qualunque tipo) e negli officiatori di culto (sacerdoti, profeti, medium, streghe, maghi, indovini ecc.), l'ateismo è sempre stato una corrente di pensiero critica della religione stessa nelle sue svariate forme e dei fenomeni ad essa collegati (spiritualità, esoterismo, mistica, teocrazia, idolatria, fondamentalismo, clericalismo e così via). Percepito dai credenti e dalle classi sacerdotali come un pericolo per la fede, l'ateismo fu e rimane tutt'oggi oggetto di discriminazione, timore, rifiuto, avversione, intolleranza e violenza persecutoria da parte di istituzioni e figure religiose, a seconda delle religioni e dei culti con il quale si è scontrato. Secondo l'accademico e storico delle religioni italiano Raffaele Pettazzoni (1883-1959): Per tali ragioni nelle diverse società umane condizionate dalla religione e/o dove questa svolge un ruolo importante, le persone noncredenti sono bollate come immorali, senza scrupoli o pericolose; dunque l'ateismo, insieme all'irreligiosità, viene denigrato come un pensiero potenzialmente distruttivo, per la religione stessa in primis, e poi per l'ordine sociale costituito. Nel corso del tempo lo stereotipo dell'ateismo come una reale minaccia divenne così radicato che talvolta alcuni anticlericali e liberi pensatori arrivarono a condividerlo espressamente: lo stesso Voltaire ad esempio, seppur critico di tutte e tre le religioni abramitiche e delle loro istituzioni, giudicava negativamente l'ateismo («Certo non vorrei aver a che fare con un principe ateo perché, nel caso si mettesse in mente d'avere interesse a farmi pestare in un mortaio, son ben certo che lo farebbe senza esitazione…», si legge nel Dizionario filosofico in quanto, a suo giudizio, «amorale» e «socialmente pericoloso». L'opposizione al Cristianesimo diventa più forte nel corso del XVII e del XVIII secolo, con inizio in Gran Bretagna e Paesi Bassi, poi in Francia e Prussia, attraverso un malessere religioso sempre più presente. Il primo noncredente noto è un prete francese di nome Jean Meslier, che negava l'esistenza di Dio. Più tardi la noncredenza caratterizzerà il pensiero di Julien Offroy de La Mettrie, seguito da Paul Henri Thiry d'Holbach e infine da Denis Diderot, il quale, per mezzo dell'Enciclopedia farà i passi più significativi per l'affermazione della noncredenza in tutta l'Europa.
it.wikipedia.o...
Piergiorgio Odifreddi è un matematico, logico, saggista e accademico italiano. Oltre che di matematica, nelle sue pubblicazioni si occupa di divulgazione scientifica, storia della scienza, filosofia, politica, religione, esegesi, filologia e saggistica varia.
it.wikipedia.o...
Негізгі бет Piergiorgio Odifreddi: Esistenza di Dio e limiti della scienza, In che cosa crede chi non crede?
Пікірлер: 26