Sedotta e Abbandonata, 1964
Billy Wilder venne in Italia per girare un film, ambientato in un albergo a Ischia. In un'intervista prima della partenza dagli states, Wilder disse che non vedeva l'ora di arrivare in Italia per conoscere di persona i suoi illustri colleghi italiani, ma più di tutti quel regista ligure definito "il Billy Wilder italiano": Pietro Germi.
L'eclettismo di Germi, secondo ancora troppo poco celebrato, era unico, pari al suo talento. Come il suo collega "austro-americano", passava da un genere all'altro, da un registro ad un altro, con piena disinvoltura e sicurezza, dando ogni volta risultati stupefacenti.
Se Wilder, autore specializzato in commedie, ha realizzato il più bel noir di tutti i tempi (La fiamma del peccato), Germi, ha diretto il più bel "melodramma poliziesco" (non mi sembra proprio il caso di chiamare anche questo "poliziottesco"...) del cinema italiano: Un Maledetto Imbroglio, ispirato ad un capolavoro letterario quale il "pasticciaccio" di Gadda.
Un botta e risposta del tutto inconsapevole, ed è ciò che rende i due autori casualmente simili.
Sedotta E Abbandonata credo sia la sua commedia brillante migliore, una delle due in cui fa un'affezionata quanto aspra caricatura della Sicilia e dei suoi valori "di una volta". L'onore, sacro totem inviolabile per una buona famiglia siciliana, può, secondo Germi ossessionare al punto da diventare una malattia, e d'onore.. si può anche morire: "Tumore?", "No. Onore!" (le battute finali del film al capezzale del capofamiglia).
In questo brano ricordo il grande Leopoldo Trieste, uno di quegli attori (spesso ricordato per i film con Fellini) che hanno attraversato il cinema italiano in punta di piedi, lasciando però tracce profonde.
Негізгі бет Pietro Germi - Sedotta e abbandonata: Leopoldo Trieste
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