Inaugurata il 16 luglio la Casa delle Nozze d’argento (Regio V, Insula 2, civico i) uno degli esempi più maestosi e raffinati di abitazione delle classi agiate di Pompei.
Da comunicato ufficio Stampa Parco Archeologico Pompei :
La domus è stata visitata dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, alla presenza del Sottosegretario del MiC, Giammarco Mazzi, del Direttore generale Musei del MiC, Massimo Osanna, deL Direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, del Direttore generale del Grande Progetto Pompei, Gen. B. CC Giovanni Capasso. Presenti anche l ’Amministratore delegato del Gruppo FS, Luigi Ferraris e l ’Amministratore delegato di Trenitalia, Luigi Corradi.
L’apertura della domus si è svolta a seguito della inaugurazione del treno Frecciarossa diretto Roma-Pompei, il nuovo servizio ferroviario nato dalla collaborazione tra il Ministero della Cultura e Ferrovie dello Stato italiane. (info su comunicato dedicato).
La casa delle Nozze d’Argento prese il suo nome moderno dalla celebrazione delle nozze d'argento dei Reali d’Italia, Umberto e Margherita di Savoia, nel 1893.
La costruzione originaria nasce nella seconda metà del II secolo a.C. colmando e regolarizzando delle aree urbane precedentemente già edificate e comprendendo, all’origine, anche l’adiacente Casa del Cenacolo (V 2, h) poi separata e resa autonoma con le successive trasformazioni del complesso sia alla metà del I secolo a.C. sia intorno al 60 d.C.
Le tre grandi aree funzionali della casa - l’atrio con il vasto giardino orientale, il peristilio rodio (giardino con colonnato a diverse altezze) e il secondo atrio con cenacolo (sale di ricevimento al
secondo piano), che oggi fanno parte della casa omonima adiacente - rispecchiano il lusso “principesco” di una dimora pienamente ellenistica nella raffinatezza dell’abitare.
La casa subirà profonde modificazioni tra il 40 e il 30 a.C., soprattutto a carico dell’atrio, della separazione dalla Casa del Cenacolo e di una diversa distribuzione degli ambienti in funzione di nuovi modelli abitativi e sociali, comprendente la completa ridecorazione delle pareti dall’originario Primo Stile ad un raffinatissimo Secondo stile (peristilio) e a uno stile di transizione tra il secondo e il terzo Stile (atrio). Quando, intorno al 60 d.C., in piena età neroniana, la ricca e potente famiglia degli Albucii, deciderà di trasformare nuovamente la propria residenza adeguandola ad una nuova forma dell’abitare, la bellezza degli affreschi di un secolo prima sarà conservata e addirittura valorizzata con intento collezionistico entro la nuova decorazione in Quarto Stile, tipica di questo periodo.
La nuova dotazione di acqua corrente, abbondante e a pressione, consentita dal collegamento di Pompei all’acquedotto del Serino, determina la realizzazione all’interno della casa, di un quartiere termale privato con vasche riscaldabili, la formazione di giochi d’acqua ad impreziosire i giardini, la realizzazione di una raffinata fontana ad impreziosire l’atrio della magione.
LO SCAVO
La Domus venne scoperta e scavata tra il 1891 e il 1893 sotto la direzione dell’architetto Michele Ruggero, allora Direttore degli Scavi, e a questi succedettero, fino al 1908, Giulio De Petra, Ettore Pais e Antonio Sogliano.
Le colonne dell'atrio corinzio erano in parte cadute, i muri principali in condizioni di instabilità o crollati anch’essi; fu dunque necessario reintegrare estesamente le pareti con brani di muratura imitante l'antica, rialzando le stesse murature e le colonne (a partire dal 1° luglio 1892) sino a raggiungere la quota utile alla posa delle strutture di copertura.
GLI INTERVENTI
Gli interventi di restauro del Secondo Dopoguerra videro l’utilizzo diffuso di pesanti e pericolose strutture di calcestruzzo armato incardinate sulle strutture antiche.
Il cantiere di restauro che oggi si conclude si è posto pertanto come primo compito quello di rimuovere tali strutture, ormai prossime al crollo all’avvio del cantiere, sostituendole con nuove strutture in legno, non solo più vicine a quelle originarie ma soprattutto più leggere di quelle in calcestruzzo armato e tecnologicamente innovative per l’uso di un materiale come il legno di faggio microlamellare accompagnato, per le strutture di solai e controsoffitti, da legno di abete lamellare.
Obiettivo del progetto alla base dei lavori è stato dunque quello del consolidamento strutturale, accompagnato al restauro architettonico dell’intera domus, alla messa in sicurezza degli apparati decorativi parietali e pavimentali e al restauro di quelli degli ambienti più rappresentativi come il vestibolo, l’atrio tetrastilo, le alae, il tablinio, il corridoio e il peristilio, l’oecus corinzio e le esedre che affacciano sul peristilio rodio, così da restituire la casa alla piena fruizione del pubblico.
Негізгі бет Pompei, l'inaugurazione della Casa delle Nozze d'Argento dopo il grande restauro
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