▶️ cdtlink.ch/pietre-brissago ◀️ Quattro blocchi «d’inciampo» sono stati posati all’imbarcadero del comune locarnese confinante con l’Italia - «Per non dimenticare il destino della famiglia Grünberger e delle tante vittime dell’Olocausto respinte dalla Svizzera» 🪨 Simone Gambetta, responsabile immobili e servizi esterni comunali, ha appena iniziato a cementare le quattro «pietre d’inciampo» all’imbarcadero di Brissago, nel primo pomeriggio di un venerdì freddo e dal cielo plumbeo. Il materiale grigio e melmoso contrasta con la superficie liscia e dorata di queste «targhette» in ottone - le prime in Ticino di una serie composta da migliaia in tutta Europa - di poco rialzate rispetto al livello della strada. «Le scritte sono orientate verso Pino», fa notare il 42.enne indicando il paese sull’altro lato della costa, in Italia.
È proprio lì che, il 18 dicembre 1943, la famiglia Grünberger (Adele, Regina, Egone ed Erico) è catturata dai tedeschi dopo essere stata rispedita dalle autorità elvetiche via battello da Brissago. Solo a Edith è permesso restare in Svizzera secondo le leggi dell’epoca, perché incinta di cinque mesi. Mentre suo marito, Egone, riuscirà a salvarsi saltando da un treno in corsa ritornando poi in Ticino. Un treno partito dal famigerato «Binario 21» di Milano e diretto ad Auschwitz. La cerimonia ha visto l’adesione di un folto pubblico e di molti ospiti d’eccezione. Tra gli altri, la consigliera di Stato Marina Carobbio e il primo cittadino (presidente del Gran consiglio), Michele Guerra. «È una giornata emozionante e molto importante», dice al Corriere del Ticino la titolare del Dipartimento educazione, cultura e sport. «La posa di queste quattro pietre d’inciampo ci ha fatto rivivere momenti bui che non devono più ripetersi. Ma ha dato anche una storia, un volto a delle persone respinte dal nostro Paese e che hanno purtroppo perso la vita». Un gesto simile a un appello alla pace in un momento storico carico di tensioni. «Com’è stato detto più volte nei vari interventi, dobbiamo conoscere la storia e trasformarla in speranza, per evitare il ripetersi di situazioni di questo tipo», aggiunge la «ministra» 58.enne. Le fa eco Caroline Marcacci Rossi, presidente dell’associazione Gruppo per la memoria a Brissago (1943-45).
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Негізгі бет Posate a Brissago le prime «pietre della memoria» («pietre d'inciampo») in Ticino
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