Chi sono gli Esseni
Chiamati anche nazareni, è il popolo da cui discende Gesù. Gli esseni erano contadini, frutticoltori e profondi conoscitori delle proprietà delle erbe, precursori della moderna medicina, con le quali curavano tutti coloro che richiedevano il loro aiuto.
Detenevano quindi un’antica conoscenza, tramandata da Atlantide, portata in Palestina da Mose’ e dal suo popolo (gli esseni) e divulgata successivamente dagli egizi. Medici e guaritori, con leggi e tradizioni, imponevano a chi desiderava entrare nella loro comunità delle iniziazioni che duravano fino a sette anni.
Essi dedicavano molto del proprio tempo a ringraziare Dio, attraverso le preghiere che rivolgevano agli Angeli, a cui erano particolarmente devoti.
Si dice che si alzassero all’alba e andassero nei boschi a chiamare le energie, con le quali si intrattenevano in modo molto naturale. Abbandonate le vanità del mondo, si erano ritirati ad una vita semplice che consentiva di avvicinarsi allo spirito per viverlo nella materia.
Si dice che il loro nome, esseni, derivi dall’aramaico asya (“medico”). Ciò che di “ufficiale” si sa di loro ci viene tramandato dagli scritti di Plinio il Vecchio, Flavio Giuseppe, Filone Alessandrino e dai Rotoli di Qumran ritrovati nelle grotte di Qumran, vicino al mar Morto, intorno al 1947. Le grotte vennero da loro sigillate attorno al 68 d.C. verso la fine della prima rivolta giudaica, quando furono costretti ad abbandonare in fretta e furia la regione, vollero mettere in salvo i loro documenti prima dell’arrivo delle truppe romane che occuparono quella zona negli anni successivi.
LA SPIRITUALITA’ ESSENA
Molti dei loro insegnanti spirituali sono presenti in numerose religioni. In particolare, l’aspetto esoterico dell’insegnamento esseno era rappresentato dall’albero della vita e dagli angeli che vengono chiamati energie elettromagnetiche della luce, dell’aria, della terra, dell’acqua e del se’, non a caso essi, con l’acqua, quindi nei numerosi bagni termali di Qumran toglievano il peccato (malattia). L’esperienza essena si ritrova nello Zend Avesta di Zarathustra, negli insegnamenti dei Veda e nel buddismo, dove il “sacro albero dell’illuminazione” non è altro che l’albero della vita. In Occidente contribuirono alla ricerca spirituale dello gnosticismo, della Cabala e del Cristianesimo.
Uno tra i principali argomenti di studio della comunità essena riguardava il tema della resurrezione del corpo che trovava il suo fondamento nella convinzione che ci sarebbe stato un tempo (il nostro) in cui il corpo sarebbe risorto a nuova vita; un tempo in cui l’uomo avrebbe sconfitto la morte e i “figli della luce” (come gli esseni si definivano) avrebbero vissuto nella Luce.
Il pensiero esseno sosteneva anche che l’essere umano, in accordo con il proprio Dio interiore, custodisce un “progetto dell’anima” e che, aiutato dai propri angeli custodi, dalle guide e dai maestri, arriva sulla Terra per imparare ciò che si è prefisso, acquisendo integrità ed esperienza per crescere nella consapevolezza di essere di luce.
L’uomo ha quindi il suo destino di predestinazione e poco può fare per cambiarlo; può agevolarlo o ritardarlo, ma è solo una questione di tempo. Concetti quali “la vita dell’anima” e “la coscienza dopo la morte fisica” erano ampiamente insegnati nelle loro scuole di saggezza e nello studio dei simboli come l’albero della vita.
Per meglio conoscere la grande esperienza spirituale tramandata dagli esseni, occorre risalire al tempo del faraone egizio Amhenotep IV o Akhenaton della XVIII dinastia, che impose il culto monoteistico del disco solare Aton, con il preciso compito di divulgare alcune conoscenze sull’unico dio Aton, Akenathon si dedico’ alla preparazione di un popolo che successivamente avrebbe per primo prodotto un cambiamento nella coscienza, iscritto nel DNA delle generazioni successive e che si sarebbe risvegliato a tempo debito. Il popolo in questione erano gli esseni, portati successivamente in Palestina da Mosè, che alcuni sostengono essere stato Akenaton stesso.
L’EREDITA’ SPIRITUALE DEGLI ESSENI
Un bellissimo colloquio fra Carlos Castaneda e Don Juan suo maestro dice: “Un improvviso colpo di vento mi colpi’, facendomi bruciare gli occhi.” Guardai il punto in questione e vidi che tutto era normale. “Non riesco a vedere niente” dissi. “L’hai appena sentito” - rispose lui - “Cosa? Il vento?”. “Non solo il vento”, disse lui, “Ti puo’ sembrare il vento, perche’ il vento e’ la sola cosa che conosci”.
Essi utilizzavano una loro tecnologia di verbo e di pensiero, che implica un cambiamento nelle emozioni per il raggiungimento della serenità e della quiete; L’uomo crea infatti la propria realtà attraverso i pensieri e le emozioni; intervenire su pensieri ed emozioni può quindi cambiare il mondo intero.
Негізгі бет Preghiera Essena per guarire il passato
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